Il Toro rischia di perdere Ogbonna

28.10.2009 18:58 di Marina Beccuti   vedi letture
Fonte: Francesco Manassero per www.leggo.it
Il Toro rischia di perdere Ogbonna
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© foto di Giacomo Morini

Cartoline dall’Emirates stadium, Nord Londra. C’è un allenatore francese, Arsene Wenger, che guida uno dei più prestigiosi club inglesi e ha la fama di scovare e valorizzare talenti in tutto il mondo: non solo lo spagnolo Fabregas, strappato a 15 anni alla cantera del Barcellona. Adesso il galletto di Strasburgo si è messo in testa un promettente italiano dalla pelle scura. Lo fa spiare ogni settimana. Lui è di Cassino, trapiantato nel 2002 a Torino, sponda granata. E’ Angelo Ogbonna, difensore dal fisico d’acciaio: un predestinato ad entrare nell’elite del calcio. Ora l’Under 21 di Casiraghi dove fa coppia fissa con l’amicone Balotelli, un giorno - molto presto, giurano gli operatori di mercato - la nazionale maggiore, magari già quella post mondiale.


«Il mio obiettivo è migliorarmi sempre e arrivare ai massimi livelli – così il giovane jolly difensivo di origini nigeriane - il primo sogno si è avverato: esordire con il club che mi ha lanciato nel mondo dei professionisti. Magari il Toro diventasse una grande squadra». Già: in questo caso (remoto), Ogbonna avrebbe qualche prurito in meno. Invece... «Il top in Italia è l’Inter, ma non solo. C’è anche la Juve: ma non chiedetemi che cosa farei se mi chiamassero loro. E’ inutile promettere, io cerco di dare sempre il massimo e conquistare qualcosa qui, poi se non ci si riesce intervengono altri fattori... Come ha fatto Rosina, non prometto nulla ai tifosi: perchè sbilanciarsi se poi si rischia di non poter mantenere gli impegni?»


Ogbonna quasi se la ride, ringrazia Novellino per quel che ha fatto in passato per lui – ma anche Colantuono - ma quando gli si chiede dell’Inghilterra si trasforma nell’implacabile stopper di questa stagione. Il futuro è suo. Generazione di vincenti, i nuovi ventenni: lui ne ha ventuno e ne va fiero. Nonostante Mourinho. «Non è vero che la mia generazione pensa solo alle auto di lusso»