Il Toro rinasce
Sono finiti i tempi in cui il comunale di Torino regalava punti facili.
Questo è senza ombra di dubbio l'avvio di stagione migliore dell'era Cairo, con una squadra che sembra molto più compatta di quella degli anni passati. Mister Ventura avrà certo un gioco rischioso, che alcune volte fa anche venire paura ai tifosi, ma finchè funziona si può solo puntare in alto e sognare un ritorno nella massima serie. Aver sconfitto una Juve che non è proprio la stessa che il tifoso granata sogna di sconfiggere da 16 anni, porta un piccolo sollievo, ma la vittoria mette la squadra in condizione di superare persino il record dei cugini bianconeri in serie B. Il ritorno di Ogbonna dalla nazionale ha inoltre ridato smalto ad una squadra che sulla difesa basa il suo modulo, anche se vedere un calciatore del Toro in nazionale, dopo svariati anni, rende sicuramente orgoglioso un popolo che si prepara a tornare tra le grandi.
Molto significative le lacrime di Capitan Bianchi sotto la Maratona sopratutto dopo che, per oltre un anno, una parte di tifosi lo voleva fuori dalla squadra per la scarsa quantità di goal fatti nella stagione precedente. Felici anche di aver in parte svuotato l'infermeria, il Torino si prepara per la partita contro l'ultima delle neopromosse, prima di una serie di partite difficili, soprattutto in attesa della partita contro il Padova, dove i granata cercheranno sicuramente di ottenere la rivincita per l'eliminazione dai play-off nella stagione precedente (ma soprattutto perchè è una delle principali rivali per la promozione diretta). L'unica cosa adesso che il Toro non deve fare è quella di entrare in campo con l'aria superiore di chi è etichettato come squadra da battere, caratteristica che in passato è costata molto cara.
Luca Marchesi