Il designatore Rocchi: "Serviva più attenzione su fallo laterale del Milan a Empoli"

03.10.2022 12:45 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: RadioRai, Ansa e Tmw
Gianluca Rocchi
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Gianluca Rocchi

"Sulla posizione della rimessa laterale contestata dall'Empoli contro il Milan, dico la verità, dovevamo essere più attenti: è l'unica sbavatura di una giornata ottimale, lo dico con orgoglio. Ci sono state prestazioni arbitrali di altissimo livello, compresa quella di Aureliano a Empoli che, a parte questo episodio - che andava fatto meglio - è stata ottimale". Così Gianluca Rocchi, designatore arbitrale di Serie A e B, a Radio Anch'io lo sport, su RadioRai, come riportato dall’Ansa. "Sono contento che gli arbitri stiano lavorando all'unisono, nella stessa direzione, ci stiamo avvicinando all'Europa con i numeri arbitrali tecnici, è questo il nostro obiettivo. I “rigorini”? Quelli di Lecce erano due rigori chiari, concessi senza l'ausilio del Var, l'unico rigore che non era da dare era quello di Genova: in questo è stato molto bravo il Var a toglierlo - aggiunge -. Altre donne arbitro in futuro? Nel mio gruppo di A e B non ne ho, ci sono due assistenti molto brave, una delle quali si è già vista in A. Magari ci stanno lavorando in Serie C, ma quello non rientra nei miei compiti. Se ci sono possibilità in futuro, che ben vengano". "Le novità tecnologiche le accogliamo a braccia aperte, la Figc deve darci in via sul fuorigioco semi-automatico. Quello che può migliorare la qualità, e semplificare l'operato degli arbitri, è ben accolto. Gli allenatori che protestano troppo? Paradossalmente ne preferisco uno che perde un po' le staffe sul campo, e poi si rende conto della gravità del proprio comportamento nelle interviste, a uno che si comporta in maniera opposta", conclude. 

E sul doppio tesseramento: "L'Aia sta facendo un lavoro positivo sul reclutamento e l'idea di procedere con il doppio tesseramento è brillantissima, perché stiamo reclutando tanti ragazzi che, pur giocando al calcio, vengono ad arbitrare. Per noi hanno un doppio scopo: innanzi tutto facciamo cultura nelle società dilettantistiche, e inoltre prendiamo ragazzi che conoscono il calcio perché, non dimentichiamolo, arbitrare è conoscenza del calcio. Mio figlio gioca al calcio qui a Firenze, in una squadra di Giovanissimi, vedo diversi ragazzini che hanno intrapreso questa strada. La crisi della vocazione c'è ed è a livello europeo, non solo italiano: abbiamo perso tantissimi arbitri per un problema di stimoli. Oggi fare l'arbitro non è stimolante come un tempo, il problema è generale. Il fatto che Maria Sole ci dia la possibilità di reclutare tante ragazze, in questo momento ne abbiamo 1.700 nell'Aia, è per noi importante".