I belli del calcio, Radice e i suoi occhi magnetici. Carisma ed eleganza

12.04.2020 15:18 di  Marina Beccuti  Twitter:    vedi letture
I belli del calcio, Radice e i suoi occhi magnetici. Carisma ed eleganza
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Non aitante di statura, di quelli alti e muscolosi, ma un carisma impressionante quello di Gigi Radice che non solo fece vincere uno storico scudetto al Torino, dopo 27 anni dalla tragedia di Superga, ma fece anche palpitare i cuori delle tifose, per quegli occhi azzurro cielo, ridenti e magnetici, a volte severi, ma che celavano una grande intelligenza e determinazione.

Il sergente di ferro, com'era spesso chiamato proprio per quel suo sguardo che a volte sembrava estremamente gelido, in realtà era un uomo affascinante, gentile ed elegante, anche quando allenava in tuta. Aveva un carisma formidabile, un giovane allenatore che spesso formava un tutt'uno con la sua squadra, ad appena quarant'anni aveva già un'esperienza importante come allenatore.

Ad appena 30 anni fu costretto ad interrompere la sua carriera da giocatore per un grave infortunio al ginocchio. Dopo aver vinto la Coppa Campioni con il Milan. Cominciò al Monza a 31 anni e portò la squadra dalla C alla B in un anno. Prima di approdare al Torino di Pianelli, allenò anche la Fiorentina, nel '73/74, per poi tornarvi anni dopo, nel periodo '91/93. Ma la sua apoteosi la visse proprio al Toro, essendo stato il cosiddetto conducador nella travolgente stagione '75/76, culminata con la vittoria dello storico, ultimo scudetto granata.

Radice amava il bagno di folla del Filadelfia, dove si fermava nel mitico cortile a chiacchierare bonariamente con i tifosi e lasciando un sorriso a tutti, magari più accattivante alle tifose che spesso sostavano, sia per lui che per gli altri attori di quella squadra meravigliosa, ovvero i giocatoriIn quella squadra c'erano altri cosiddetti belli, come Pulici dalla muscolatura di un guerriero, per non parlare di Mozzini o Castellini, che piaceva alle donne per quella sua aria bonaria, quasi tenera, da consolare quando prendeva qualche gol. Per il difensore parlava la sua corazza di atleta statuario e determinante come muro difensivo, che significava anche protezione nella psicologia femminile.

Radice o Radix com'era chiamato, tra i tanti nomignoli, aveva le phisique du role per piacere proprio a tutti, donne comprese. Eleganza e stile per un successo storico.