Gravina: "La riforma dei campionati è necessaria. Serie A, pochi giovani e troppi stranieri"

22.08.2022 12:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Radio Rai e Tmw
Gabriele Gravina
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Gabriele Gravina
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Il presidente della FIGC, Gabriele Gravina ha parlato a Radio Rai nella trasmissione Radio Anch'io Sport. Queste le sue parole: "C'era un po' di scetticismo per l'inizio del campionato, visto il caldo e la scarsa preparazione, ma è stato spazzato via e la Serie A è partita nelle migliori condizioni possibili. Penso si possa ripetere anche nella prossima stagione, in attesa delle proposte, visto che ci sarà poi l'Europeo in Germania".

Cosa può offrire il calcio italiano quest'anno?
"Stiamo riscoprendo la voglia di calcio, ne avevamo tanta e la dimostrazione è che tanta gente sta andando allo stadio. Le società sanno di dover offrire un prodotto divertente e questa è una condizione importantissima. Tutto si sta delineando, a livello di classifica ci saranno tre blocchi e questo genera interesse".

A che punto è la riforma dei campionati?
"La mia scelta del proporre l'assemblea è un richiamo al senso di responsabilità, entro l'11 ottobre verrà convocata e tutte le componenti dovranno prendere coscienza della necessità di cambiamento. Il gioco del calcio ce lo richiede, ora abbiamo recuperato energie e presto procederemo. L'obiettivo è quello di togliere quel blocco sul diritto di veto".

Ci sono progetti per la Nazionale durante la sosta per il Mondiale?
"Il progetto è uno, quello di rivederci tutti insieme e colgo l'occasione per ringraziare la Lega di A per aver dato l'ok ad avere i giocatori 10-15 giorni prima del Mondiale. Mancini avrà a disposizione i calciatori e faremo due amichevoli".

Non sarebbe meglio far chiudere il mercato prima dell'inizio del campionato?
"Questo tema è vecchio e altera l'equilibrio all'interno della stabilità del calcio. Non dobbiamo comunque dimenticare che facciamo parte di un sistema internazionale e bloccarlo prima degli altri penalizzerebbe i nostri club".

Ci sarà l'abolizione del premio preparazione?
"Questo tema è sul tavolo da diverso tempo. Ci stiamo ragionando per trovare le migliori formule perché tantissimi giovani trovino spazio a prescindere da questo. Spesso si blocca la circolazione dei nostri atleti".

Ha parlato di amichevoli della Nazionale. Sa già gli avversari?
"Ancora no, ne parleremo con Mancini ma potremmo andare a giocare a Tirana contro l'Albania. Potremmo poi andare a fare un mini ritiro in Arabia Saudita".

Cosa pensa dei giovani in Serie A?
"Le prime giornate non sono state positive, ne abbiamo visti veramente pochi. Poi il 67% dei calciatori sono stranieri e questo non è un buon segno. Ci sono però alcuni club che riescono a valorizzare i nostri talenti, che non manca, e alcuni sono appetibili anche all'estero. Devo dire comunque che alcuni giovani stranieri arrivati in Serie A hanno dimostrato grandi qualità. Dobbiamo pensare poi anche alla lista dei 25, quella attuale non sta dando frutti, dovremo metterci mano".

Il cambio al Governo potrebbe cambiare le carte in tavola per la candidatura dell'Italia all'Europeo 2032?
"Non penso. Questo è un progetto di rilancio anche delle infrastrutture che farebbe bene al nostro Paese, serve buonsenso e responsabilità".

Pensa che Mancini continuerà a sperimentare?
"Questo lo lascio decidere a Roberto, dobbiamo comunque dare stabilità, il mister ha le idee chiare e ci sarà un mix tra uno zoccolo duro e altri volti nuovi".

La diminuzione del numero di squadre in A potrebbe influire sulla Nazionale?
"Non ha grande impatto sulla Nazionale. Il problema della riduzione è legato ai grandi impegni internazionali dei nostri club. Dal 12 ottobre cercheremo la giusta quadra e l'equilibrio che cerchiamo".