Giancarlo Corradini: "Calciopoli? La Juve ha pagato piu' di tutti..."
Intervista esclusiva della redazione di TuttoNapoli.net all'ex difensore del Napoli formato tricolore, Giancarlo Corradini. Uno scudetto, una coppa Uefa ed una coppa Italia sono i risultati del suo attaccamento alla causa azzurra. Dopo l'addio al calcio ha intrapreso la carriera di allenatore. Per anni uomo di casa Juve, Corradini è stato prima il vice-Capello e successivamente il traghettatore bianconero dopo le dimissioni di Deschamps.
Il Napoli è entrato nel tunnel della crisi ormai dal 11 gennaio. Tra le varie componenti ossia società, tecnico e giocatori chi ha maggiori responsabilità?
"Dopo un periodo positivo una leggera flessione era inevitabile. Quando i risultati non arrivano è sbagliato addossare le colpe ai singoli elementi, il problema è il collettivo. Le responsabilità sono di tutti".
A far da pacere tra la società e la piazza ci ha pensato il dg Pierpaolo Marino, considerato da molti il factotum dell'ambiente azzurro. Per rendere la società ancora più solida inserirebbe qualche altro dirigente navigato?
"I cattivi risultati mettono alla luce aspetti mai messi in discussione in precedenza. L'attuale staff dirigenziale del Napoli ha sempre risposto con i risultati alle critiche feroci. La gestione Marino-De Laurentiis ha riportato gli azzurri dall'inferno della C fino all'Europa. Marino ha dimostrato di saper fare bene il suo lavoro in questi anni e non c'è alcun motivo di cambiare adesso".
Nei momenti di difficoltà quanto conta il ruolo del team manager in una società?
"Il team manager è soltanto una figura simbolica che non può fare altro che da tramite tra la squadra e la società. Incide pochissimo e non ha nemmeno voce in capitolo sulle questione tecnico-tattiche".
La decisione di ricorrere sistematicamente al ritiro nei momenti di difficoltà può ledere gli equilibri di uno spogliatoio?
"Vanno valutati i singoli casi. Sotto l'aspetto mentale riunirsi aiuta a ritrovare un po di armonia nello spogliatoio".
Nel calcio quando i risultati scarseggiano, a pagare per tutti è sempre l'allenatore. Vedrebbe di buon occhio l'ipotesi di un traghettatore?
"Assolutamente no. Sarebbe un errore madornale voltare le spalle a Reja alla prima difficoltà. Reja merita fiducia, conosce bene l'ambiente e sa come gestire i suoi giocatori. Cambiare in corsa e optare per un altro tecnico servirebbe a poco".
Essendo stato per vari anni vice Capello ha avuto modo di lavorare con Marcelo Zalayeta, che a quanto pare qui a Napoli, avrebbe rifiutato più volte di sedersi in panchina. A Torino ha mai messo in discussione le scelte del tecnico?
"Mai. E' sempre stato un professionista serio. A Napoli ha fatto in questi due anni ha fatto molto bene, con l'avvento di Denis la concorrenza è diventata più agguerrita e non sempre è sceso in campo dall'inizio".
L'impegno infrasettimanale della Juventus in Champions potrebbe far pendere la bilancia dal lato azzurro sabato sera?
"Per il Napoli è un'occasione irripetibile, può uscire da Torino con un risultato positivo. La Juventus ha speso moltissime energie contro il Chelsea. La scelta di andare in ritiro potrebbe sortire effetti molto positivi. Mi aspetto un Napoli preparato atleticamente".
Un Juventus-Napoli impresso nella mente di Giancarlo Corradini...
"Senza dubbio Napoli-Juventus 3-0, ritorno dei quarti di Coppa Uefa, partita perfetta nella settimana più speciale della mia vita poichè provai per la prima volta la gioia di essere padre. Quella vittoria riscattò anche la mia sfortunata prestazione a Torino, feci autogol".
Il ricordo dei suoi anni in a Napoli...
"6 anni incredibili. Ho avuto la fortuna di giocare con grandi campioni e vincere tanto. L'unico rammarico resta l'eliminazione in coppa Campioni per mano dello Spartak Mosca. Il format della competizione ci sfavori', ci presentammo al doppio impegno con varie defezioni e con Maradona in condizioni fisiche precarie. In casa la sfortuna fu l'assoluta protagonista, Silenzi tentò in tutti i modi di segnare ma prima il palo e poi la traversa salvarono il portiere russo. Con le regole attuali e la fase a gironi quel Napoli sarebbe arrivato fino alla fine".
L'aneddoto più simpatico della sua permanenza in Campania..
"Le tante cene con i compagni di squadra, erano diventate quasi un rito irrinunciabile. Le nostre mogli stavano sempre insieme, la coesione del gruppo era la nostra più grande forza".
Lo scandalo calciopoli ha lavato la Juventus dai tanti peccati per la quale era stata accusata?
"La Juventus ha finito per pagare più di tutti, unica squadra a retrocedere in serie cadetta. Sono convinto che nel filone processuale non siano saltate fuori tutte le problematiche. Tutta la vicenda è stato enfatizzata all'ennesima potenza. Da uomo Juve sento di aver vinto sul campo quei due scudetti, la squadra era superiore a tutte le altre pretendenti al titolo. In molti ci hanno accusato di favoritismi arbitrali e di partite falsate ma il pallone va in rete grazie alla bravura di un calciatore non con l'aiuto di un arbitro".
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