Foschi: "Il vivaio del Torino tornerà grande"
Che è successo? A quanto ci risulta, lei non ha seguito solo la prima squadra, ma ha dedicato molte ore anche al vivaio.
"Appunto. La prima squadra è serena, ben concentrata, motivatissima: lì siamo a posto, ci sono le condizioni migliori per disputare una bella gara con l'AlbinoLeffe. L'emozione nuova me l'ha data l'aver finalmente potuto visitare il centro sportivo su cui quest'anno lavoreranno tutte le nostre squadre del vivaio, a parte la scuola calcio di Benedetti".
Grazie alle intuizioni di Comi, il capo del vivaio, e alla disponibilità di Cairo, che ha subito sposato l'idea, i baby granata si alleneranno nel moderno centro sportivo del Nizza Millefonti. Fino alla scorsa stagione ospitava il settore giovanile bianconero, prima dell'emigrazione generale a Vinovo.
"Sì, qui a Torino, zona Mirafiori Sud. La struttura è ampia e molto funzionale: sei terreni, la palestra, un campo sintetico, una bella tribunetta che si affaccia sul campo principale, spogliatoi eccezionali eccetera eccetera. E' splendida la sistemazione. Per la prima volta tutte le formazioni del vivaio lavoreranno nel medesimo centro. Questo è importantissimo per la crescita dei giovani. Comi ha fatto un grande lavoro. E bellissimo è anche il nuovo stadio Agnelli, non troppo lontano (è vicino alla Sisport, dove si allena la prima squadra; ndr). E' stato ristrutturato, ora deve essere inaugurato. Quando i tifosi vedranno il nuovo Agnelli, resteranno a bocca aperta (appuntamento per domani, la Primavera granata sfiderà la Sampdoria; ndr). D'ora in poi, grazie al presidente e a Comi, il Torino avrà finalmente le basi, le fondamenta, le strutture per ospitare un vivaio all'altezza delle sue tradizioni. Al Toro mancava un centro sportivo così bello. Una vera culla, insomma".
Cosa manca ancora?
"Dobbiamo definire al meglio... dobbiamo completare la nostra capacità ricettiva dei giocatori che arrivano da fuori. Penso all'alloggiamento, ai pensionati adatti a ospitare i ragazzi del vivaio. Anche questo è un aspetto importante".
Il suo ragionamento è chiaro: se le strutture non sono all'altezza, i ragazzi, per quanto bravi, non possono essere messi nelle condizioni di crescere nel modo migliore. Invece, d'ora in poi...
"Infatti. D'ora in poi questo problema è risolto, dopo anni di diaspora in giro per la città con le varie squadre suddivise su campi differenti. Adesso toccherà a noi, alla società, potenziare anche le formazioni. E non mi spaventa affatto questo nuovo traguardo da centrare: anzi, mi esalta".