Foschi: "Il vivaio del Torino tornerà grande"

12.09.2009 10:57 di  Raffaella Bon   vedi letture
Fonte: tuttosport/TMW

Che è successo? A quanto ci risulta, lei non ha seguito so­lo la prima squadra, ma ha dedicato molte ore anche al vivaio.
"Appunto. La prima squadra è serena, ben concentrata, moti­vatissima: lì siamo a posto, ci sono le condizioni migliori per disputare una bella gara con l'AlbinoLeffe. L'emozione nuo­va me l'ha data l'aver final­mente potuto visitare il centro sportivo su cui quest'anno la­voreranno tutte le nostre squa­dre del vivaio, a parte la scuo­la calcio di Benedetti".

Grazie alle intuizioni di Co­mi, il capo del vivaio, e alla disponibilità di Cairo, che ha subito sposato l'idea, i baby granata si alleneranno nel moderno centro sporti­vo del Nizza Millefonti. Fino alla scorsa stagione ospita­va il settore giovanile bian­conero, prima dell'emigra­zione generale a Vinovo.
"Sì, qui a Torino, zona Mirafio­ri Sud. La struttura è ampia e molto funzionale: sei terreni, la palestra, un campo sintetico, una bella tribunetta che si af­faccia sul campo principale, spogliatoi eccezionali eccetera eccetera. E' splendida la siste­mazione. Per la prima volta tutte le formazioni del vivaio lavoreranno nel medesimo centro. Questo è importantis­simo per la crescita dei giova­ni. Comi ha fatto un grande la­voro. E bellissimo è anche il nuovo stadio Agnelli, non trop­po lontano (è vicino alla Si­sport, dove si allena la prima squadra; ndr). E' stato ristrut­turato, ora deve essere inaugu­rato. Quando i tifosi vedranno il nuovo Agnelli, resteranno a bocca aperta (appuntamento per domani, la Primavera gra­nata sfiderà la Sampdoria; ndr). D'ora in poi, grazie al pre­sidente e a Comi, il Torino avrà finalmente le basi, le fonda­menta, le strutture per ospita­re un vivaio all'altezza delle sue tradizioni. Al Toro manca­va un centro sportivo così bel­lo. Una vera culla, insomma".

Cosa manca ancora?
"Dobbiamo definire al meglio... dobbiamo completare la nostra capacità ricettiva dei giocatori che arrivano da fuori. Penso al­l'alloggiamento, ai pensiona­ti adatti a ospitare i ragazzi del vivaio. Anche questo è un aspetto importante".

Il suo ragionamento è chia­ro: se le strutture non sono all'altezza, i ragazzi, per quanto bravi, non possono essere messi nelle condizio­ni di crescere nel modo mi­gliore. Invece, d'ora in poi...
"Infatti. D'ora in poi questo problema è risolto, dopo anni di diaspora in giro per la città con le varie squadre suddivise su campi differenti. Adesso toc­cherà a noi, alla società, poten­ziare anche le formazioni. E non mi spaventa affatto que­sto nuovo traguardo da centra­re: anzi, mi esalta".