Firenze, stop al nuovo stadio
«Dateci un terreno e costruiremo il nuovo stadio in tre anni», così Diego Della Valle due mesi fa, davanti alle autorità cittadine, presentando il progetto della sua cittadella dello sport comprendente anche il nuovo impianto della Fiorentina, modello Allianz Arena di Monaco, sorta di nuvola tutta coperta da 40-50.000 posti, griffe dell’architetto Massimiliano Fuksas, 150 milioni di euro di investimento. «Aspettiamo una risposta in fretta» chiosò il patron viola. L’area individuata? Quella indicata dal sindaco di Firenze Domenici, l’area di Castello di proprietà di Fondiaria-Sai, periferia nord della città. Ma in questi giorni quell’area è finita sotto sequestro per l’inchiesta che la procura di Firenze sta conducendo sulla trasformazione urbanistica dei terreni di Fondiaria-Sai e che ha portato finora a sette avvisi di garanzia.
Una vicenda che ha avuto l’effetto di un terremoto in città già in clima elettorale per le amministrative di primavera, con assessori e dirigenti dimessisi, altri sotto inchiesta, 1500 pagine di intercettazioni, accuse di presunta corruzione. Una vicenda che ha finito per mettere nel congelatore, già prima di decollare, il progetto dei Della Valle: dopo un’accesissima seduta del consiglio comunale (con tanto di intervento dei vigili per sedare una rissa) in queste ore è stato votato un ordine del giorno presentato dai consiglieri di sinistra e socialisti che prevede lo stop «a tempo indeterminato» a qualsiasi discussione sul nuovo piano strutturale che doveva appunto contenere il primo passo burocratico per realizzare il nuovo stadio: 21 voti a favore, 17 contrari, assente tra le polemiche il sindaco che più d’uno vorrebbe sfiduciare.