FIGC in soccorso della A: rimandate le scadenze per gli stipendi
L'assist è arrivato nei giorni scorsi, ma non ha fatto troppo rumore. Con il comunicato ufficiale n.99/A, la FIGC ha è infatti andata in soccorso dei venti club di Serie A: il termine per il pagamento delle mensilità di giugno e luglio era previsto al 30 settembre, ma è stato rimandato al 16 novembre. Il rinvio, già previsto per la Serie C, ma ora allargato alla A (e anche alla B, dove il termine sarebbe stato 16 ottobre), interessa i contratti con compensi annui lordi superiori ai 50 mila euro. Una novità passata sottotraccia, nonostante il "fermo parere contrario" espresso, ma senza particolare clamore mediatico, dall'Assocalciatori.
Due strade. Molto dipenderà dagli accordi tra giocatori e club sulla mensilità di giugno 2020. Se è stata divisa in tre rate, la prima è scaduta comunque il 30 settembre, mentre le altre due, unitamente alle ritenute, ai contributi e al fondo di fine carriera, slittano al 16 novembre. A questa data sono stati inoltre rinviati tutti gli altri pagamenti, per i quali non sia stato trovato un accordo di questo tipo. Inoltre, entro il 15 novembre, le società e i propri tesserati potranno sottoscrivere un nuovo accordo che consenta di rimandare ulteriormente il pagamento delle mensilità di luglio e agosto, nonché la seconda e la terza rata di giugno, in questo caso fino al 16 febbraio 2021.
Aspettando le TV e gli stadi. Le prime non sono citate, i secondi sì: il comunicato fa infatti esplicito riferimento al "mancato incasso della biglietteria", nonché a "ulteriori situazioni negative di mercato derivate dalla pandemia" che "hanno acuito in questo periodo la carenza di liquidità per le società professionistiche". Sono soldi che la Serie A attende: quelli delle tv arriveranno a ottobre, mentre per gli stadi si tornerà alla carica una volta valutato l'impatto del ritorno a scuola sull'andamento del contagio. Sono soldi che saranno ossigeno anche per il pagamento degli stipendi: la sponda della federcalcio certifica che, nonostante il ritorno in campo e il mercato (che procede in tono minore, va detto), la liquidità manca, anche in Serie A.