FIDUCIA a tempo per De Biasi. Pronto Donadoni?
Dopo due ore e 25 minuti di confronto prima con la squadra, poi più intimo ristretto al trio Cairo-De Biasi-Pederzoli, escono tutti allegri e sorridenti, con quell’umorismo forzato che viene fuori quando hai dei problemi da affrontare, ma vuoi mostrare al mondo che non è successo nulla. Quattro sconfitte in sette partite (ieri il terzo ko in casa), una posizione di classifica disastrosa, la contestazione dei tifosi, un derby alle porte: al Toro mettono tutto nel mixer e quando aprono il coperchio sembra che la vita sia bellissima anche nello scantinato della A. O meglio, non è successo niente di così irreparabile da meritare innanzitutto il licenziamento dell’allenatore. «De Biasi resta» garantisce un Cairo scoppiettante. Quando parla GDB lui lo assiste senza proferire parola, poi si battezza: «Lui è Fabio e io sono Mingo. Avete presente quelli di Striscia? Parla soltanto uno, mentre l’altro si limita ad approvare con il capo». Si rifarà poco dopo.
Il siparietto nella mixed zone dell’Olimpico quando ormai il Cagliari è già sull’aereo con l’intero bottino della partita, può anche finire a Zelig. Grandi attori presidente e allenatore si fanno da spalla a vicenda, si presentano insieme davanti ai taccuini per ribadire che il gruppo è unito. Cairo poteva anche andarsene dalla porta principale senza fare passerella. Invece ha voluto ribadire che la mazzata inferta dall’ex granata Acquafresca al tramonto della partita, non creerà spargimenti di sangue. In realtà il voto di fiducia a De Biasi potrebbe anche essere soltanto a termine. Se ci fosse pollice verso anche dopo il derby e l’Atalanta, la tentazione di cambiare si farebbe sentire forte. Per la serenità della squadra, diciamo che non ci sarà un Novellino bis. Monzon potrebbe tornare alla Samp se salterà Mazzarri, sgravando Cairo di un ingaggio di oltre 800 mila. Ma pare che il presidente tenga aperte anche altre porte. Una paio di settimane fa avrebbe incontrato Donadoni, che ha un ingaggio compatibile (700 mila euro) con il budget dell’editore alessandrino. L’ex ct risulterebbe la persona giusta per svezzare i giovani e per provare ad aprire un ciclo.
In attesa degli eventi e del ritorno alla vittoria che manca dal 31 agosto con il Lecce, resta il ricordo di una domenica incredibile, con otto palle-gol create e zero reti segnate. Colpa di attaccanti pasticcioni e difensori (Pisano)che si immolano e negano a Bianchi un gol già fatto. E poi quando va così arriva quella beffa che il Toro non si nega mai: sul secondo tentativo cagliaritano di sporcare i guanti di Sereni, ecco il papocchio Di Loreto-Pratali che hanno dato via libera ad Acquafresca. Mentre gli operai addobbavano già lo stadio con gli striscioni della Champions, Cairo ha imbullonato De Biasi alla panchina: «Ho fiducia nell’allenatore, ma ora dobbiamo capire insieme dove si può migliorare. Bisogna soltanto avere pazienza, perché siamo ancora all’inizio, e sarebbe sbagliato trarre già delle conclusioni. I tifosi contestano e hanno ragione. Possono crearci pressione, ma può essere anche un fatto positivo in vista del derby, in cui dovremo mettere quello che abbiamo e anche quello che non abbiamo. Non credo nella sfortuna a lungo termine. Quando continui a perdere ci sono delle ragioni e quelle dobbiamo individuare». Avanti con GDB. Lo vogliono anche i giocatori. Natali a nome del gruppo: «Siamo con il tecnico, lavoreremo con lui per voltare pagina».
L’allenatore racconta il suo discorsetto post partita alla squadra: «Ho detto che se giocheremo così non si potrà sempre perdere. Rialziamo la testa, abbiamo i mezzi per uscirne. In una stagione ci sono dei cicli in cui non te ne va bene una. Noi ci siamo dentro, tuttavia so che non sarà una situazione eterna. Ai ragazzi ho detto di continuare su questa strada che è quella giusta. La ruota gira, valutateci a fine stagione». Poi rivolto a Cairo-Mingo: «Mi spiace per lui, per gli sforzi che ha compiuto, per la sua voglia di Toro da alta classifica». Sereno anche se è sul filo del rasoio: «Quando mancano i risultati non puoi sentirti sicuro. Io sto facendo il massimo».
Fabio Vergnano