DERBY: per ora le torinesi in crisi
Si avvicina la stracittadina, che sarà il 26 ottobre, ma come ci stanno arrivando le due squadre subalpine? In questo momento entrambe non sono in perfetta salute e non si può nemmeno dire mal comune mezzo gaudio, perché ciascuno deve guardare in casa propria. Però, in fondo, un granata soffre meno dei suoi guai quando vede che anche i tanto odiati cugini non se la passano bene. Entrambi i tecnici sono stati messi alla gogna, ma se De Biasi gode ancora della fiducia di buona parte della tifoseria, Ranieri ormai appare appeso ad un filo anche se, secondo la strategia di C. Galileo Ferraris, non si esonera un allenatore a stagione in corso. Ma è anche vero che questa è un'altra dirigenza. In classifica senza dubbio stanno meglio i bianconeri ma, se il Toro era partito con il basso profilo di una tranquilla salvezza, ben diversi erano stati i proclami di Ranieri che,in modo un po' sconsiderato, aveva detto che questa Juventus poteva ambire a vincere scudetto e Champions. Sia chiaro ancora non è tutto perso, anche perché questo inizio di campionato appare abbastanza anomalo rispetto alle indicazioni della vigilia.
Intanto i tifosi granata potranno godere dell'assenza di Buffon. Il portiere bianconero si è infortunato, insieme a Camoranesi, nella partita persa contro il Palermo e dovrà stare fermo un mese, salterà anche la convocazione azzurra. Sia chiaro, godere nel senso che senza il numero uno in porta la Juventus perde una bella percentuale di inviolabilità sotto rete. Giocare e magari vincere un derby con tutti i campioni in campo, dà più soddisfazione, ma si sa che Buffon vale mezza difesa per non dire di più. Sissoko, apparso stanco per via del Ramadan che segue da buon musulmano, probabilmente si sarà ripreso, mentre sarà ancora assente Trezeguet, lungodegente. Insomma una Juventus che deve fare i conti anch'essa con gli infortuni, come dire che la sfortuna ora a Torino sembra non guardare più da una parte sola.
Al posto di Buffon molto probabilmente ci sarà Manninger, che vestì la maglia granata per soli sei mesi e praticamente non giocò quasi mai e, anche per colpa di un problema alla spalla, fu addirittura messo ai margini della squadra. Manninger quando giocò si prese tre gol dal Milan che fecero andare su tutte le furie i tifosi granata, i quali cercarono addirittura di fare invasione di campo. Questa fu la breve ed infelice esperienza del portiere austriaco (anche piuttosto belloccio e di modi molto garbati), che arrivò dopo il fallimento della Fiorentina, via Parma. Ma quello era un altro Toro, dove il popolo granata era ormai sfibrato dalla lunga contestazione a Cimminelli.
Mancano venti giorni al derby, non si sente ancora la fibrillazione perché con le due torinesi in affanno, la stracittadina passa in secondo piano. Se mai c'è da domandarsi, un po' ironicamente, se ci saranno ancora gli attuali allenatori a sedersi in panchina, ma con tutto il cuore speriamo di sì. Al di là di tutti i problemi che hanno "rigatini" e granata, sarà piacevole vedere due signori veri sulle panchine del derby e, anche se nel calcio pare non conti più una buona educazione, Ranieri e De Biasi meritano la stima del mondo pallonaro. Non tutti possono essere Special One, ma si può essere speciali anche nei comportamenti, che aiutano a dare al calcio ancora una parvenza di stile e serietà. Proprio com'era un tempo Torino, per questo il derby con De Biasi e Ranieri avrà un sapore di vecchi tempi perduti.