Con De Biasi...
Gianni De Biasi, nuovo allenatore dell'Udinese, ci parla della sua nuova squadra, ma anche del suo passato granata.
Partiamo dalla firma del contratto con l'Udinese, quali sono le sensazioni?
"Sono molto contento e onorato di aver questa grande chance. Spero di ripagare la fiducia che la famiglia Pozzo ha riposto in me e di aiutare la squadra in questo momento per ritrovare i risultati".
La trattativa è stata veloce o no?
"Velocissima, non ne ho fatto una questione economica, ma ho solo cercato di trovare un accordo. Avevo tanta voglia di ricominciare e lavorare in una società organizzata come l'Udinese".
La squadra l'ha già conosciuta?
"No, ma avrò modo di incontrarla il 28 quando riprenderanno gli allenamenti".
A Udine ritrova Gasparin, direttore sportivo con cui ha già lavorato
"Sì, con Sergio ho avuto il mio primo approccio da allenatore professionista nel settore giovanile del Vicenza. E' un rapporto che negli anni si è consolidato pur non lavorando insieme".
Per il mercato di gennaio lavorerete fianco a fianco?
"La società ha un modus operandi consolidato da anni, vuole costruire giocatori in casa per poi proporli sul palcoscenico internazionale. E' una società molto attenta a tutto e quindi non ci saranno problemi quando tratteremo questi argomenti. Ancora oggi, però, non ne abbiamo parlato".
La prima partenza sarà quella di Felipe?
"Non ne ho ancora parlato, ma so che prima del mio arrivo c'era qualche trattativa. Vedremo come andrà a finire".
Con i posti liberi da extracomunitari arriveranno giovani interessanti Under 20. Lei li aiuterà a crescere?
"Chi arriverà o partirà francamente non lo so, però una delle cose che mi hanno chiesto è di aiutare i giovani a inserirsi e a tirare fuori in fretta il loro meglio".
Quando è arrivata la chiamata dell'Udinese cos'ha pensato?
"Che avrei avuto una grandissima opportunità di lavorare in una società organizzata, con tutte le carte in regola per essere un grandissimo club".
Dall'esterno si aspettava di vedere l'Udinese quest'anno così in difficoltà?
"E' una squadra partita bene, che nell'ultimo periodo ha un po' rallentato. Le cause non le conosco, ma cercherò di parlare con i ragazzi per capirci qualcosa in più e per trovare il modo di uscire".
Pozzo non gliel'ha chiesto, ma un pensierino all'Europa League lo fa?
"Al momento la società non mi ha dato obiettivi di questo tipo, ma chiaramente tutti si aspettavano una posizione di classifica migliore di questa. Speriamo di riuscire a risalire quanto prima da questa posizione".
Si aspettava un campionato così equilibrato?
"No, ma è un campionato molto bello perché in lotta per le coppe ci sono molte più squadre degli anni scorsi al momento. Poi c'è questo gap fra Cagliari e le squadre successive".
Parliamo anche di Torino, si aspettava che dopo la sua partenza potessero esserci stagioni così disastrose?
"Francamente no, tanto che avevo pronosticato il Torino come vincitore in carrozza del campionato. Il calcio non è così facile, anche se ti chiami Torino e hai avuto tempo di programmare. Se ogni giorno sorgono problemi il cammino si complica molto".
Tornando all'Udinese, oltre a tanti nazionali stranieri ce ne sono anche tre italiani. Il vento sta cambiando?
"Sì, il fatto di avere questi ragazzi che ambiscono al Mondiale può essere un motivo in più per mettersi in luce".
Un augurio particolare a lettori e tifosi?
"Auguro a tutti un Natale sereno a tutti e spero che regni la pace in tutti i cuori. Quando succede questo siamo anche più disponibili nei confronti degli altri".