Come si sta muovendo sul mercato il “nuovo” Torino di Baroni: prospettive e ambizioni

Come si sta muovendo sul mercato il “nuovo” Torino di Baroni: prospettive e ambizioniTUTTOmercatoWEB.com
Oggi alle 18:24Notizie
di TG Redazione

L’arrivo di Marco Baroni sulla panchina del Torino segna l’inizio di una fase nuova, alla ricerca di una svolta definitiva dopo stagioni segnate da troppa mediocrità e l’assenza in Europa. Le scelte estive di mercato non riguardano più giocatori già partiti, ma nuovi profili pensati in funzione dello 4‑2‑3‑1 del tecnico, chiamato a dare identità a un gruppo in evoluzione.

I possibili nuovi innesti di mercato del Torino

Il mercato 2025/26 mostra un bilancio attento: nessuna mega spesa, ma innesti mirati. Secondo Transfermarkt, il club ha registrato un avanzo di circa 20 milioni di euro dall’ultima sessione, con 37 uscite e 31 entrate, in entrambi i casi concentrate su operazioni intelligenti e funzionali. Vengono confermati i riscatti e i prestiti di qualità: Saúl Coco in difesa, Sebastian Walukiewicz, Guillermo Maripán e Duván Zapata, Borna Sosa e Marcus Pedersen sulle fasce. Questi ultimi due sono ancora in prestito (con diritto di riscatto).

Nel recente mercato stanno già emergendo nomi nuovi al centro di rumors di mercato: Cyril Ngonge, esterno offensivo, e Warren Bondo, centrocampista di sostanza fisica e dinamismo, richiesti per rinforzare reparti che lo scorso anno hanno faticato a tenere il ritmo della massima serie. Il tecnico puntava anche su Michael Folorunsho e Federico Baschirotto, profili proposti per aggiungere qualità tecnica e equilibrio tattico al centrocampo e al pacchetto arretrato.

Si vocifera anche su una possibile operazione in difesa per Lorenzo Pirola, difensore dell'Olympiacos, mentre la conferma dell’interesse per Luperto testimonia la volontà di Baroni di completare la rosa con scelte funzionali alla sua impostazione .

Questo mercato appare disegnato seguendo tre direttrici: consolidare i reparti in cui il Torino ha mostrato limiti strutturali (difesa e intensità a centrocampo), costruire una squadra più adatta al sistema di gioco e mantenere un equilibrio finanziario sano—tutto ciò senza inseguire spese folli. Cairo, infatti, ha ribadito che la sostenibilità rimane centrale, e l’ultimo mercato testimonia la volontà di investire con criterio, legati al progetto su Baroni.

Le prospettive future, tra speranze e paure

Sul lungo periodo, ovviamente, la società conserva ambizioni decisamente più elevate di una salvezza: la prospettiva di un giorno partecipare al mondiale per club o alla Champions League resta un faro simbolico per un progetto che deve crescere a più livelli. È un guizzo visionario, utile per orientare le strategie edilizie, di settore giovanile e di sviluppo del brand, però al momento il focus è sul presente: consolidare la Serie A e ricostruire credibilità.

Ma la fiducia dei tifosi non è ancora riconquistata. L’abitudine a campionati anonimi e la paura di dover disputare le partite di serie b al termine della prossima stagione continuano a pesare. La prima risposta dovrà arrivare sul campo, con prestazioni consistenti: Baroni ha bisogno di un inizio convincente, capace di infondere sicurezza nel gruppo e nei sostenitori. È imperativo evitare la sindrome dell’avvio lento che ha caratterizzato le ultime stagioni.

Sul fronte tattico, l’obiettivo è dare solidità a un impianto ibrido, con due mediani in grado di rompere il gioco avversario e trequartisti/esterni in grado di creare superiorità. L’arrivo di Bondo rappresenta un tentativo di inserire un mediano generoso e muscolare, mentre Ngonge può portare imprevedibilità in attacco.

L’attenzione è anche rivolta ai giovani: il vivaio rimane un patrimonio da valorizzare nel medio termine, specie in un’ottica di contenimento dei costi e creazione di identità societaria. La priorità resta però la costruzione di una squadra concreta e competitiva, in grado di lottare per la metà alta della classifica, con un occhio al ritorno in Europa, obiettivo non più solo di lungo termine.