Come cambia il Toro: poker di prime punte davanti
Partiti prima Millico, poi Edera, entrambi in direzione di quasi inevitabili prestiti cadetti, il fronte offensivo di casa Toro si arricchisce dell'ennesima prima punta. Per quanto atipico e brevilineo, Antonio "Toni" Sanabria (in foto) va ad aggiungersi a un reparto già composto da Andrea Belotti, centravanti certamente capace di coesistere con giocatori dalle caratteristiche simili, Simone Zaza, attaccante anch'egli per certi versi anomalo, e Federico Bonazzoli, tra tutti il profilo più vicino a quello di un "Numero 9" classico. Quest'ultimo, dato per partente prima verso Crotone, che però ha puntato sull'esperto Di Carmine, poi in direzione Parma, che ha rinnovato il parco attaccanti con un mix di giovani (il romeno Man e l'olandese Zirkzee) e di punte esperte (Graziano Pellè, in arrivo tra oggi e domani, che va ad aggiungersi ai vari Gervinho, Inglese, Cornelius), ha finito per restare alla corte di Davide Nicola. Magari obtorto collo, ma senza dubbio con l'obiettivo, ora, di ritagliarsi uno spazio importante, nonostante una concorrenza già forte in precedenza, e ora persino accresciutasi.
Sulla scia della fondamentale doppietta siglata a Benevento, lo scorso 22 gennaio, Zaza, che ha confermato la buona lena, oltre che un potenziale prosieguo di buona vena, appare ora il partner di Belotti designato, nel 3-5-2 del tecnico recentemente approdato in granata. Simone Verdi, unica vera e propria seconda punta al momento presente in organico, appare piuttosto un'alternativa alle mezzali "di spinta", Lukic e Linetty, nello scacchiere di Nicola, tecnico comunque più pragmatico che ideologico, e che potrebbe, al presentarsi della necessità, disporre un assetto in grado di esaltare le caratteristiche dell'ex-Bologna e Napoli. Sanabria, di cui si attende ora l'esordio, potrà certamente giocare in profondità insieme a Belotti, magari anche in occasionali impieghi di un tridente in senso e stretto (con uno tra Zaza e Bonazzoli da "faro" centrale), o ricoprire egli stesso il ruolo di terminale principe, con lo stesso Gallo a creare spazi e superiorità numerica. I segnali delle prime due gare con Nicola alla guida sono in ogni caso confortanti: il Toro non sembra patire la presenza di punte per lo più spurie rispetto alla propria collocazione in campo, agli ordini di un tecnico profondamente capace di calamitare la disponibilità dei propri giocatori.