Cairo ci ripensa e multa Bianchi: "Chi sbaglia paga"

21.02.2011 16:34 di  Giulia Borletto   vedi letture
Cairo ci ripensa e multa Bianchi: "Chi sbaglia paga"
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© foto di Federico De Luca

Anche i presidenti a volte tornano sui propri passi. E' segno di intelligenza e anche di autocritica. In questo caso il pensiero non riguarda una cessione, un possibile nuovo acquisto o una dichiarazione mal uscita, in questo particolare caso il patron Urbano Cairo si è rimangiato quanto dichiarato a fine gara contro il Pescara e ci ha ripensato: Bianchi sarà multato. La multa in questione non si sà a quanto ammonterà, ma il pensiero dell'imprenditore granata è che per il capitano sarà una bella "botta". Subito dopo la vittoria dell'Olimpico, Cairo si era apprestato a difendere il numero 9, andato in gol dopo aver guardato buona parte della partita dalla panchina, in merito allo sfogo contro Lerda e aveva anche sottolineato che non avrebbe preso nessun provvedimento contro il giocatore. Oggi Il presidente del Torino ha ritrattato quanto detto sabato attraverso una nuova dichiarazione, rincarando la dose e lanciando un segnale molto importante: nessuno può mancare di rispetto all'allenatore. "A caldo non mi ero accorto esattamente di quanto fosse successo sul campo dopo il gol di Bianchi" si legge sul Tuttosport, "la sua reazio­ne contro Lerda. Ecco perché subito dopo la partita non ave­vo preannunciato sanzioni. Ma poi ho visto le immagini in tv, ho potuto leggere anch’io il la­biale e di conseguenza ho subi­to cambiato posizione. Bianchi sarà multato, eccome. Nessu­no si può permettere di manca­re di rispetto al tecnico, alla so­cietà, ai compagni, al Torino tutto, ai tifosi. Rolando ha sba­gliato, punto e basta. E allora è giusto che sia punito. Lo dico con estrema chiarezza: senza drammatizzare nulla, con as­soluta serenità, ma anche con grande fermezza. Sulla disci­plina non transigo. E ciò vale per tutti. Anche per un giocato­re molto importante e a cui vo­glio pure bene, quale appunto è Bianchi. Che è anche il no­stro capitano, per cui è doppia­mente chiamato a dare il buon esempio". Chi sbaglia paga insomma.