Beretta: "Manca l'autostima"
Beretta ci mette la faccia, si è seduto da meno di quindici giorni sulla panchina granata ma ha già capito la situazione. Il problema principale del Toro è credere in se stesso e il mister questo l'aveva già accennato alla vigilia della partita contro il Sassuolo. "Ci è mancata la spavalderia. E la voglia di rischiare, che però compare solo se c’è un’autostima vera: e non esiste, al momento. Comunque la squadra non meritava di perdere, anche se abbiamo preso un gol proprio brutto, banale, stupido, del tutto evitabile nonostante fosse irregolare", si legge sul Tuttosport. L'autostima può arrivare solo dopo una bella serie di vittorie e prestazioni convincenti, che il Toro da tre anni a questa parte non ha praticamente mai vissuto.
Ai granata manca anche la reazione, guaio che si è vissuto anche l'anno scorso. "Non abbiamo reagito. E’ un altro dato grave, che non va. C’è molto da lavorare. Abbiamo problemi di carattere tecnico, tattico, fisico e mentale: è scontato che ci siano tante difficoltà, se no qui ci sarebbe ancora Colantuono", ricorda con molta lucidità Beretta. "Guai così evidenti non si possono risolvere in poco tempo. La squadra ha dei limiti, è chiaro che qualcosa non funziona. Proprio la mancanza di reazione dopo il gol è uno dei problemi più grossi, di natura caratteriale. Ma pure sull’aspetto fisico bisogna lavorare di più: non abbiamo la necessaria aggressività. Senza dimenticare le punizioni e gli angoli battuti male, sprecati: tanti, troppi". Buon lavoro mister, ne ha davvero bisogno, ma alla fine viene un dubbio: ma se Colantuono lavorava così tanto che ha fatto fino alla sconfitta contro il Crotone?