Bava: “La seconda squadra aiuterebbe, ma al Torino mancano le strutture”

15.04.2023 12:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Tuttosport
Massimo Bava
Massimo Bava
© foto di Torino

Cinque anni fa fu lanciato il progetto delle seconde squadre, ma solo la Juventus vi aderì. Mercoledì in Consiglio federale si riparlerà di questo argomento per prendere decisioni sull’eventualità che altre società di Serie A iscrivano seconde squadre nel campionato di Serie C 2023-2024. Il presidente della Figc Gravina: “Non è più il momento delle discussioni. Se vogliamo essere seri sul tema delle seconde squadre bisogna decidere in tempi rapidi. Se invece rinviamo a maggio-giugno, significa che il sistema, nella sua totalità, non vuole le seconde squadre”. Sassuolo, Milan, Roma e Monza stanno valutando la possibilità, mentre a dicembre il presidente del Torino Cairo disse: “È una bella idea. Dobbiamo cercare di lavorarci, potrebbe essere una buona soluzione. Io ci pensavo già nel 2018, ma i miei collaboratori me lo sconsigliarono. Ci voglio ripensare”. Bava, che per 10 anni ha guidato il vivaio granata, sulle seconde squadre, come riportato da Tuttosport, si è così espresso: “Effettivamente quando furono istituite le seconde squadre Cairo era possibilista, favorevole. E io come lui. Ne parlammo più volte in modo costruttivo. Cairo era intenzionato a dar vita a una seconda squadra, ma la mancanza di strutture, di campi di allenamento e di gioco, oltre ad alcune difficoltà organizzative societarie, lo fecero soprassedere. Il Torino negli ultimi 10 anni ha sfornato 207 giocatori che ora giocano in A, B o C: il problema non era trovare i calciatori. Peccato: se avesse avuto strutture adeguate, un club come il Torino avrebbe potuto disputare un bel campionato di C e tanti giovani promettenti avrebbero avuto lo spazio per emergere. Avere una seconda squadra permette di compiere un salto di qualità: è un progresso da augurare al Toro come a tutte le società di A, però sulle strutture si registra ancora troppa arretratezza nel calcio italiano”. E il Torino ha un gravissimo problema di strutture, infatti la Primavera gioca a Vercelli e lo scorso anno lo faceva a Biella e le altre squadre giovanili giocano e si allenano (come anche la Primavera) in strutture sparse qua e là perché da sei anni l’area del Robaldo, dove dovrebbe sorgere il centro per le giovanili, è in attesa che inizino i lavori.