Toro, questo è il ritmo giusto
Il Torello lentamente si sta trasformando in squadra e fa riassaporare, in un colpo solo, il gusto della vittoria ai propri tifosi e a compiere un passo verso la salvezza.
Oggi, dopo la vittoriosa partita con l’Udinese, si può anche dire che la politica dei piccoli passi, cioè quella dei pareggi o del “primo non perdere”, sta dando i suoi frutti.
Certamente non cambia il giudizio di fondo su WAN, ma gli dobbiamo riconoscere una caparbietà ed anche una conoscenza del suo mestiere, sicuramente superiore alla mediocrità: Novellino non sarà il nostro allenatore preferito, ma è con ogni probabilità l’allenatore giusto per questo momento particolare dei granata … sinceramente speriamo sia così!
Un po’ controcorrente, riteniamo non proprio negativa la prova di Gasbarroni di ieri, il giocatore ha personalità, non ancora la condizione ma il tocco è quello buono, bella la sua azione quasi personale, cioè diventata tale perché non trovava un appoggio da parte di un compagno, con tiro che consentiva al portiere di mettersi in luce con un volo plastico.
Ci sembra dotato e speriamo di vederlo all’opera di qui alla fine per poterlo valutare meglio.
Chi invece è apparso un po’ spaesato nel ruolo di vertice alto del “rombo” è Dzemaili, positiva comunque la sua gara, ma così a ridosso delle punte ci sembra faticare un po’ in questo ruolo così nuovo per lui. L’esperimento comunque è positivo.
Nel gioco mentale “come vorremmo mettere la squadra in campo”, forse proveremmo proprio un Gasbarroni in forma in quel ruolo e l’elvetico albanese al posto di Abate, che vorremmo tanto vedere nel ruolo di seconda punta.
Dopo aver giocato per un momento al faccio io la formazione e aver sottolineato la prova di Natali e di Pisano, due parole sul fattaccio Dellafiore: certo un gol cambia qualunque giudizio, certo è anche però che il ragazzo sulla fascia ha faticato parecchio.
Il pubblico lo becca subito e a nostro avviso sbaglia, lui ha un cliente sulla carta difficile, Di Natale, che però in pratica tolto qualche sprazzo ci è sembrato l’ombra di se stesso. Più concretezza ci vorrebbe, meno tocchi in appoggio e più rinvii decisi in alcuni casi e soprattutto tranquillità. Sta di fatto però che alla fine porta a casa un gol da tre punti e tutti sappiamo quanto possano valere per il Toro di quest’anno.
WAN si incavola e manda a quel paese chi dalla tribuna lo ha beccato ripetutamente (lui ed il giocatore) … allora il mister li sente i “consigli” che gli arrivano dagli spalti, è il primo pensiero che ci passa per la mente quando lo vediamo agitarsi.
Sbagliata la reazione, ma concepibile.
Non deve essere facile tornare a lavorare in un posto dove buona parte del pubblico ti giudica un inetto, dove un’altra fetta ti considera a volte confusionario (in questo girone ci mettiamo pure noi), dove i rimanenti sono estimatori a tempo.
Non deve essere facile lavorare sapendo di avere il codice a barre tattuato sulla schiena con la data di scadenza già definita, non deve essere nemmeno facile amministrare uno spogliatoio fatto da piccoli galli cedroni, sconfitti in troppe battaglie, ma spesso capaci di trasformarsi in pavoni.
Certo WAN a volte non lo capiamo, ma nel suo vaffa di ieri ci vogliamo leggere un amore per la maglia che fino ad ora si era manifestato solo a parole … finalmente uno che si incavola e manda tutti a quel paese, difendendo con i fatti (le vittorie) il suo lavoro.
Alla fine ci rimane il carattere e la voglia vista ieri e ci viene da dire che se certe caratteristiche, troppo spesso nascoste, fossero venute fuori prima il Toro navigherebbe in acque meno tempestose.
Muovere più che si può la classifica e quando ci si riesce piazzare il colpo, questa la politica di Novellino e questa forse l’unica medicina per il Toro di questa stagione.
Importantissimo salvarsi poi quel che sarà … sarà, intanto come si dice, avanti così.
GMC