La verità su botteghini e mercato

Carlo Nesti ha ricostruito ciò che ieri è accaduto ai botteghini dello stadio Olimpico prima della gara di Coppa Italia con il Lecce e fa il punto sul mercato granata.
19.08.2012 21:54 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Carlo Nesti
La verità su botteghini e mercato
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Ciò che è accaduto ai botteghini dello Stadio Olimpico, prima di Torino-Lecce, è la dimostrazione di come i tifosi moderati, ancora una volta, paghino le conseguenze dei danni arrecati dai tifosi violenti, senza che le società abbiano colpe.

Se non è più possibile decidere di entrare in un impianto sportivo all'ultimo momento, è solo perché, per troppi anni, i teppisti hanno imperversato, obbligando lo Stato, e le istituzioni calcistiche, a intervenire. Perquisizioni, tornelli e tessere del tifoso sono diventati necessari, obbligando gli spettatori ad acquistare i biglietti già durante la settimana, onde evitare lunghe code.

Ho ricevuto l'e-mail di un sostenitore moderato, di quelli innamorati sinceramente del Toro, che non farebbero male una mosca, e ho ritenuto opportuno divulgarla nei miei spazi, senza commenti personali. Era lo sfogo di chi, in arrivo da fuori città, ha pagato la scorrettezza di coloro che, come lui, hanno tentato di entrare alla vecchia maniera, e cioè ricorrendo ai botteghini.

In realtà, è stato la vittima di comportamenti sbagliati, in presenza di 12 dipendenti della società, un numero più che esauriente, da parte di chi non accetta le regole. Se molti hanno pagato il prezzo intero del biglietto, assistendo solo al secondo tempo, è perché c'è chi si è presentato senza documenti di identità, chi in stato di palese ubriachezza, chi credendo che la partita cominciasse alle 20,45, e non alle 20,30, e chi ha approfittato del caos per contestare il presidente Cairo.

L'apice del disastro è stato il lancio di oggetti, e addirittura bottiglie di vetro, verso i botteghini, con il ferimento di una impiegata, ricoverata, sotto choc, all'ospedale. Da questo momento in avanti, è evidente che la società è stata costretta a rallentare, ulteriormente, le operazioni.

Si può contestare civilmente la situazione-mercato del Toro, senza bisogno di atti deplorevoli di teppismo. E, a tale proposito, ecco qual è la situazione.

Comincia la volata finale delle trattative, e vi propongo, da fonti certe, l’elenco dei giocatori, che sono stati promossi (13 trattati) e bocciati (12 non trattati), fra quelli indicati negli ultimi giorni.

Difensori - Sì Diakité e Volta.
Centrocampisti - Sì Almiron, Kurtic, Pazienza e Tissone. No Biondini, Palombo e Seymur.
Esterni - Sì Cerci e Jankovic. No Antonelli, Drenthe, Foggia, Marchese, Melazzi e Nadarevic.
Trequartisti – Sì Birsa.
Attaccanti - Sì Antenucci, Barreto, Bojinov e Vargas. No Alfaro, Guidetti e Macheda.

E’ assolutamente necessario che un Toro “Urb-anoressico”, e cioè con una rosa ridotta all’osso, aggiunga “carne” alla rosa. Personalmente, ritengo che 4 giocatori potrebbero cambiare la realtà attuale di squadra pericolante: Diakité, Almiron, Cerci e Antenucci.

 

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