Cairo: "Per Cerci ho rinunciato alle vacanze. Colpi mancati? Almiron era incedibile, su Canini..."
Nell'incontro avvenuto nella sede di Tuttosport, Urbano Cairo ha raccontato alcuni retroscena del calciomercato estivo: gli acquisti imprescindibili per Ventura e quelli che sono sfumati. Ecco le parole del patron granata: "Rispetto all'anno scorso, chiaramente, il traguardo è differente. Con elementi della rosa passata bisognava prendere giocatori in grado di aggiungere qualità al gruppo. Tenendo sempre conto del fatto che si dovevano inserire in un amalgama di gioco già esistente. Ventura è un allenatore che cerca sempre di avere un’identità di gioco precisa. E poi lo impone. Per questo abbiamo tenuto gran parte del telaio: col Pescara, dal primo minuto, avevamo in campo sette undicesimi dell’anno precedente. Diciamo che il mercato è stato mirato da una parte a prendere giocatori di qualità come Cerci e Brighi, dall’altra calciatori affidabili ed esperti che Ventura conosceva bene come Gillet e Gazzi, tanto per fare due nomi. L'ex viola era il nostro vero obiettivo, Ventura lo considerava irrinunciabile. Per lui ho rinunciato alle vacanze al Forte dei Marmi. Sono stato in Toscana dall’11 al 22 agosto per vedermi in continuazione col suo agente. Sono stato più con lui che con la mia famiglia. La Fiorentina all’inizio non voleva cederlo, poi si è convinta. Visto poi che il mister ama giocatori giovani e li utilizza, ecco la scelta di prendere Bakic, poi Sansone, Migliorini, senza dimenticare Diop. Ecco il nostro mix. Tutto è perfettibile ma in questo mercato di oggi in cui ci sono pochi soldi e le squadre tendenzialmente tendono a tenere i buoni giocatori, ciò che abbiamo fatto era il massimo possibile. Poi il campionato sarà il giudice insindacabile".
Il presidente viene poi incalzato su alcuni obiettivi non arrivati alla corte del tecnico genovese, come Almiron, Maxi Lopez, Barreto e Canini: "Il nostro non è stato il mercato più bello del mondo e poi tutto è perfettibile. Partiamo dal fatto che per comprare un giocatore occorre che la società sia intenzionata a venderlo. Nel caso di Almiron, per esempio, col Catania non c’era la possibilità di comprare il centrocampista, volevano mantenere l’ossatura. Anche l’amico Pozzo aveva una valutazione su Barreto, tra l’altro reduce da problemi fisici, che francamente non mi sono sentito di sposare. Non entro nella vicenda Canini che è una pagina brutta del mercato di quest’anno e dovrei dire delle cose non belle di un presidente, però questo è quello che penso. Il nostro obiettivo era mantenere la rosa arricchendola con inserimenti di qualità ed esperienza. Sono moderatamente soddisfatto. Ho però imparato a non valutare più il mio mercato, solo il campo è il vero giudice. Siamo partiti benino ma oggettivamente il cammino è ancora lunghissimo e ci aspettano banchi di prova più difficili di quelli che per adesso ci hanno visto impegnati. Stiamo con i piedi per terra".