Alessio Scarchilli per il Filadelfia
Anche un granata del passato prossimo si schierà a favore della ricostruzione del Fila. Oggi è il turno di Alessio Scarchilli, commentatore sportivo del canale televisivo Roma Channel ed ex calciatore di Roma, Lecce, Udinese, Torino, Sampdoria, Mons, Teramo e Viterbese. Alessio, intervistato da Elena Rossin, spera che si realizzi il sogno di far rinascere lo stadio Filadelfia.
Il Filadelfia è stato lo stadio dove ha giocato il Grande Torino e dove poi si è allenata per anni la squadra granata. Da tempo il Fila è stato demolito e i tifosi attendono che sia ricostruito. Tu che nel Toro hai giocato ritieni che debba tornare a essere la casa della squadra e dei tifosi granata?
“Assolutamente sì, io lo spero… per affetto… I tanti anni di Torino mi hanno conquistato, sono ancora molto legato al Toro, la Roma mi ha cresciuto da bambino e sono legatissimo quindi alla Roma che è la squadra dove ho anche giocato, ma per me subito dopo c’è il Toro. Avendo vissuto in prima persona la piazza e la storia e di essere andato tutti gli anni alla ricorrenza di Superga, mi è rimasta dentro. Quindi io spero veramente che si possa regalare ai tifosi granata e al popolo granata quella che è la loro casa, riportando alla città il Filadelfia, sappiamo benissimo che cosa vuol dire non solo per la storia del Torino, ma del calcio italiano, perché è un patrimonio del calcio. Sarei felice se si potesse realizzare questo sogno”.
Tu al Filadelfia avevi giocato quando eri nella Primavera della Roma?
“Sì”
Che ricordo hai di quello stadio?
“Eh, che era pieno. Ripeto l’ho imparato venendo a giocare a Torino che il popolo granata è molto legato alla squadra Primavera e ricordo che era anche una finale scudetto e tutta la parte agibile del Filadelfia era stracolma, piena di gente. È un bellissimo ricordo, lo stadio faceva molto effetto e poi chi è appassionato e vive il calcio in maniera morbosa come me (ride, ndr) metteva i brividi. Fu una bella finale e poi vinse il Toro… purtroppo nei due confronti, perdemmo due a uno a Torino e poi pareggiammo o perdemmo, non ricordo più perfettamente, anche due a uno a Roma, parliamo di vent’anni fa, forse anche ventuno”.