Torino, il mercato delle punte
STRATEGIA – Una salvezza da raggiungere, solo 25 gol fatti e un futuro tutto da decidere (chi sarà il tecnico? E i destini di Dellafiore, Barone e Abate?). Ma andiamo per gradi. Aggrapparsi agli errori arbitrali è lecito, viste le sviste in alcune uscite dei granata, ma è altrettanto lecito mettere in dubbio le mosse estive dei dirigenti del Toro, che hanno cercato di correggere il tiro, deludendo ancora qualcuno, nella scorsa sessione invernale. Nel derby di due settimane fa e nell'ultima debacle di Bergamo, è precocemente balzato all'occhio come la squadra granata sia tremendamente spuntata, priva del classico ariete, della punta che vive con i gol. Tanto che la Juve ha tremato in una sola occasione (nelle fasi iniziali del match, quando Stellone ha spedito alto di testa a un metro di distanza da Buffon) e l'Atalanta ha rischiato lo svantaggio esclusivamente in avvio, quando Bianchi ha timbrato la traversa. Nel pallido conto dell'attacco, mettici anche un Rosina che è di gran lunga sotto i suoi reali standard di rendimento, a seguito d'un calo non indifferente rispetto a due-tre stagioni fa. Fallito l'investimento, il più oneroso della gestione Cairo (dicasi 7,2 milioni), riguardante Rolando Bianchi (aggiuntosi ai mediocri Stellone, Ventola, Bjelanovic, Amoruso e Abbruscato), il Torino che, beneauguratamente resterà in A, dovrà necessariamente munirsi del classico bomber da almeno quindici gol a stagione. Un tipo come Di Vaio, che, con i suoi gol a ripetizione, sta tenendo a galla un modesto Bologna (soprattutto visto l'organico generale), momentaneamente issatosi a tre lunghezze di vantaggio sul terz'ultimo posto. Bianchi, andato in doppia cifra solo nel secondo anno disputato a Reggio (ha toccato i diciotto gol), s'è rivelato inadeguato, visti i soli attuali quattro gol, l'ultimo segnato all'Inter il 1° febbraio. Il reparto delle bocche di fuoco, sarà una delle impellenze per la dirigenza granata, alle prese anche con i rinnovi, possibili ed eventuali, di Dellafiore e Novellino, oltre all'addio, già annunciato, del 38enne Corini. In bilico anche i destini di Barone e Abate. Dubbi e ancora dubbi, gli stessi che attanagliano il presente e il futuro di questo Toro nel pieno della "zona rossa".
QUALE DESTINO? - Nel calderone degli uomini che presto dovranno interrogarsi profondamente sul loro destino (oltre a quelli di seguito), figurano anche Abate e Barone. Partendo dal fluidificante dell'Under 21, in compartecipazione libera col Milan, la situazione è tutta da vedere e starà alla volontà dei rossoneri se reputare, o meno, all'altezza l'ex empolese; altrimenti starà al Toro proporre una lauta offerta e tenersi in casa un ottimo talento del nostro calcio. Oppure, qualora andasse male, si potrà virare su Franco Semioli, che tanto piace a Cairo, il cui assalto nel mercato scorso è fallito dopo una trattativa lunga circa tre settimane. Guai a sbilanciarsi però, come nel caso di Barone, il quale dovrà decidere autonomamente il proprio futuro, senza badare ad alcun vincolo. Queste le sue ultime parole a proposito: "Sono rimasto perché sono testardo, fino a giugno voglio restare qua, poi si vedrà". Infine, vi sveliamo d'un incontro, qualche giorno fa, fra il ds Foschi, Bianchi e il suo manager Tinti, incontratisi a Torino per cercare di svegliare dal torpore l'ex attaccante del City, il quale deve ancora guadagnarsi la pagnotta affidatagli, generosamente, a inizio stagione. Senza dimenticare che in ballo ci sono altri tre anni di contratto.
CESSIONI - Per un vero bomber che tutta la piazza attende, un altro pronto a salutare la Mole e dintorni. Si tratta di Roberto Stellone, la cui avventura in granata sembra giunta al capolinea, visto il basso rendimento e, soprattutto, il contratto in scadenza. L'ex Genoa difficilmente rinnoverà e ha già fatto sapere le sue intenzioni: come in passato, rifiuterà proposte dall'estero perché convinto di poter continuare a giocare in serie A. Empoli e Livorno, che già hanno drizzato le antenne, torneranno alla carica in caso di promozione e una delle due, a pensarci bene, sembrerebbe proprio la chance ideale per un attaccante desideroso di rilancio. E di gol soprattutto. Capitolo Pratali: fosse per lui vorrebbe più spazio per giocarsi le proprie possibilità, ma le sirene dello Zenit di San Pietroburgo sono così fragorose da avere un richiamo fortissimo. Specie per un difensore come lui, finito ai margini della squadra e spedito in campo col contagocce. Tanto che, per la stracittadina con la Juve, non è stato neppure convocato (per motivi apparentemente tecnici). I russi, che hanno abbandonato la pista poco economica che porta a Meira del Galatasaray, sarebbero disposti a pagare il dovuto l'ex 29enne empolese, pronto a volare al servizio degli zar.
RINNOVI - A fine stagione, si spera a salvezza acquisita, resteranno Paolo Hernan Della Fiore e Walter Novellino? Partiamo dal difensore, per cui la questione si ripropone proprio come nella precedente breve avventura vissuta sotto la Mole. Ma stavolta, per volontà del diretto interessato, il finale dev'essere scritto diversamente, in sintonia con le buone prestazioni del giocatore argentino, che non nasconde certo la sua volontà: "Io ho già deciso, sul mio futuro la decisione spetta solo al Torino. Sarei felicissimo di restare: non voglio giocare solo sei mesi per mettermi in mostra e poi ripartire. Questa volta vorrei fermarmi". Così come vorrebbe metter fissa dimora il tecnico, che ha preso il posto, a stagione in corso, di Gianni De Biasi. Monzon punta sulla continuità che Cairo vuol dare, una volta per tutte, al suo tribolato progetto, che sembra non decollare mai stagione dopo stagione. Circa la guida tecnica per il futuro, ovviamente, la categoria determinerà le scelte, ma va tenuto presente che Novellino è in scadenza di contratto e una salvezza potrebbe portare al rinnovo. In caso di serie B, invece, non è detto che sia subito messo all'uscio. Logicamente, meglio salvarsi e ripartire come si deve la prossima stagione, dando l'assalto a quell'Uefa che il diesse Foschi ha già posto ampiamente nel mirino. A proposito del tecnico ex Samp, il patron Cairo non si sbilancia: "Non ho mai parlato di contratto con lui - commenta il presidente - e lo stesso Novellino ha detto chiaramente: "Prima salviamoci". Ora conta questo: la salvezza. Raggiunto l'obiettivo, si potrà poi discutere". Quindi, bisogna attendere queste ultime dieci "tornate" della massima serie, nonostante qualcuno stia già sfogliando la margherita: Papadopulo, Camolese, Colantuono, Allegri, Reja…
ATTACCO – Andava già rinforzato nella scorsa finestra invernale, ma c'erano altre necessità e tutto è rimasto malinconicamente intatto. L'unico movimento è stata la partenza di Nic Amoruso. Nella prossima estate, ferme restando così le cose, bisognerà finalmente prendere il classico ariete, da almeno 15 gol a stagione. Quello che nell'annata attuale i granata e Novellino possono solo sognare e non vedere all'opera. Con Rosina che non si sta certo esprimendo al massimo, sono troppo pochi i gollonzi di Bianchi (per cui, invece, s'è speso veramente tanto), la tardiva rinascita di Ventola e l'apatia di uno Stellone a mezzo servizio. Tralasciando Abbruscato, messo ko da un grave infortunio. La mossa, da non fallire, spetterà al "fiuto" del diesse Foschi, che potrebbe riallacciare le fila per il discorso Di Michele o per quelli, rimasti tali nel mese passato, che portano ai vari Fornaroli, Lupoli, Langella. Ma forse ci vorrà uno sforzo maggiore, per portare sotto la Mole qualcosa di veramente più sostanzioso …