Ribery, il veterano e sogno proibito che Cairo rifiutò

03.02.2021 12:08 di  Claudio Colla   vedi letture
Ribery, il veterano e sogno proibito che Cairo rifiutò
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Approdato tra le file della Fiorentina un anno e mezzo, dopo una carriera di primissimo piano, tra il dodicennio trascorso al Bayern Monaco (che gli fruttò nove Bundesliga vinte, una Champions League, e un titolo di UEFA Best Player in Europe) e un lungo ruolo da protagonista nella nazionale francese, l'esterno offensivo e seconda punta Franck Ribéry, trentotto anni da compiere il prossimo 7 aprile, è reduce dal grande gol, l'ennesimo, siglato ai danni del Toro. Al Toro di quell'Urbano Cairo che, pur sua stessa ammissione, nell'estate 2019, scartò la possibilità di portarlo in granata. Scelta che, se da un lato fa specie, a causa della classe e del prestigio indiscutibili dell'atleta transalpino, dall'altro tenne conto di età, infortuni in quantità poderosa, ingaggio imponente. E magari anche di un'immagine non sempre cristallina del Ribéry al di fuori del terreno verde, che a Cairo, uomo dei media, certamente non sarà sfuggita.

Ora, un contratto che terminerà a fine stagione, e che la ragionevolezza dice molto difficilmente sarà rinnovato, per volontà di entrambe le parti. La Fiorentina difficilmente andrà oltre il biennio impiegato a puntare su un quasi quarantenne (per quanto l'esempio di Ibrahimovic a Milano restituisca un alto tasso di fiducia nei "grandi vecchi" del calcio internazionale); il fantasista di Boulogne-sur-Mer, dal canto suo, opterà tendenzialmente per un ritiro dal calcio giocato (che però al momento non sembra nelle carte), o per l'inizio di un'ulteriore avventura professionale. Considerata la caratura del giocatore, anche dal punto di vista economico e dell'impatto mediatico, è difficile non pensare alla ricca e attraente Major League Soccer; a farsi avanti, tuttavia, in direzione del futuro del classe '83, è stato il Monza di Berlusconi e Galliani. L'ambizioso club brianzolo, che ha già portato in biancorosso prima Kevin-Prince Boateng, poi Mario Balotelli, punta a una squadra sì composta anche da "figurine", ancora in grado di rendere però a buoni livelli, per almeno parte della stagione, attorniate da uomini di sicura affidabilità come quell'Andrea Barberis che fu fedelissimo di Davide Nicola a Crotone. E, in vista della prima stagione della storia nella massima serie, per il Monza, l'ipotesi che lo stesso Boateng, ex-compagno di squadra e amico di Ribéry, possa convincere la stella, seppur stella al tramonto, a tingere di biancorosso il proprio finale di carriera.