Milan, "grandi pulizie" a centrocampo in vista. Per far spazio a Baselli?
Mentre la situazione legata alla prossima guida tecnica della squadra resta incerta, con Gattuso supportato solo da parte della dirigenza, in uno scenario di frammentazione che quasi sempre porta le società calcistiche a generare disastri sul terreno verde, si susseguono incessanti le indiscrezioni relative a una rifondazione quasi totale del reparto di centrocampo di casa Milan. Tra mediani, registi, e mezzali, l'unica conferma pressoché certa, a prescindere dalla permanenza o meno di Ringhio, è quella di Paquetà; insieme, presumibilmente, a quella di Bonaventura, fermo fino alla fine della stagione in corso per infortunio, mentre i quasi inutilizzati Montolivo e Bertolacci partiranno a parametro zero. Più complesse, invece, le situazioni legate a Bakayoko, Biglia, e Kessié. Gattuso ha già dato il proprio ok al club per il riscatto dell'ex-Monaco dal Chelsea: la cifra però appare importante (38 milioni di euro, esattamente la somma che il Milan incasserebbe dal Siviglia, qualora gli andalusi decidessero di rendere a titolo definitivo il contratto con André Silva), e un eventuale nuovo tecnico meno entusiasta del colosso francese, unito alla volontà della proprietà meneghina di insistere per uno sconto (magari con inserimento di contropartite) dal club londinese, potrebbero rendere l'esperienza di Bakayoko in maglia rossonera, partita con grandi difficoltà, ma impennatasi in termine di rendimento soprattutto dall'inizio dell'anno nuovo in avanti, il classico one-off. Capitolo Biglia: l'impatto dell'ex-Lazio, approdato sotto l'ombra della Madunìna nell'estate 2017, non è stato quello sperato, anche a causa dei tanti infortuni occorsigli. E, benché l'agente dell'argentino, Enzo Montepaone, sia nelle prossime settimane in predicato di sedersi a un tavolo con i vertici del club, la prospettiva di un rinnovo oltre il giugno 2020 non appare al momento prospettiva particolarmente plausibile; considerata anche l'età del giocatore, che ha compiuto 33 anni lo scorso gennaio, e l'elevato ingaggio percepito dallo stesso (3 milioni e mezzo di euro). Lo stesso procuratore di Biglia ha parlato di un forte interessamento nei confronti di El Principito dalla Ligue 1, senza dimenticare la pista legata a un possibile ritorno al Boca Juniors, che potrebbe prender corpo in assenza di forti alternative concrete dalla scena europea. Più controversa di tutte la situazione relativa a Franck Kessié: i vertici del Milan valutano di farne a meno, nonostante i 32 milioni di euro complessivamente spesi per acquistarlo dall'Atalanta, soprattutto per via di un comportamento non sempre professionale (dalla rissa col succitato Biglia, all'infelice episodio di scherno nei confronti del laziale Acerbi). Sempre qualora fosse possibile generare una plusvalenza dall'eventuale cessione del 22enne nazionale ivoriano: giovane, versatile, potente, e tecnico, Kessié, con la giusta maturazione nel contesto adeguato, ha le carte in regola per affermarsi ai massimi livelli del ruolo. Valutazione che sembrano pronte a effettuare le vecchie pretendenti del classe 96, dall'Arsenal al Tottenham, passando per il Borussia Dortmund. Certo, aspettarsi che tutti i e tre lascino la Milano rossonera può essere oltre la sfera del ragionevole: tuttavia, specie qualora il conseguimento del quarto posto non arrivasse, un parziale meccanismo di clean house, specie qualora Gattuso non fosse confermato, avrebbe buone probabilità di aver luogo, anche per la necessità del club di fare cassa. E, a quel punto, una nuova, più convinta offensiva per Daniele Baselli, obiettivo di lunga data, certamente meno costoso dei succitati Bakayoko e Kessié, potrebbe bussare alla porta del Toro e di Urbano Cairo. E il 27enne centrocampista granata, che Mazzarri sta collocando sulla trequarti con sempre maggior frequenza, potrebbe a sua volta valutare di abbandonare la nave, dopo quattro stagioni, specie qualora la qualificazione all'Europa League non fosse ottenuta. Ma, anche di fronte a un esito fausto della stagione granata, i vertici del Toro potrebbero cedere, nell'ipotesi di un'offerta in denaro superiore ai 25 milioni di euro. Baselli è a un punto cruciale della propria carriera, innanzitutto anagraficamente, e rinunciare ora a cimentarsi, da protagonista, sui palcoscenici di massimo livello europeo, potrebbe corrispondere a un futuro rimpianto.