Ingaggio e rosa lunga: ecco gli ostacoli alla trattativa Toro-Calhanoglu
Il suo nome è tornato in auge, tra la possibile ricerca di un centrocampista da parte dei granata e la nuova posizione di Hakan Calhanoglu per il tecnico Stefano Pioli. La coperta in mediana per Walter Mazzarri, effettivamente, non è così lunga: Baselli, Rincon, Meité e Lukic i centrocampisti a disposizione dell'allenatore, con i jolly Ansaldi e Berenguer eventualmente da poter adattare. Ma, considerando che c'è un'unica competizione da affrontare, e che la coppa Italia inizierà soltanto dal prossimo gennaio, questi uomini bastano e avanzano a Mazzarri.
E poi, ci sono le numerose uscite del tecnico a proposito della sua rosa. Non lo ha mai nascosto, infatti, che il suo Toro ha troppi giocatori in confronto alle competizioni che deve disputare. "Può capitare che chi giochi meno possa a volte diventare un problema" molto sintesi, e soprattutto parafrasato, il concetto che Mazzarri ripete spesso. Dunque, durante la finestra invernale di calciomercato, si penserà prima a cedere e poi, eventualmente, a comprare. Anche perché di esuberi da piazzare ce ne sono diversi, dai giovani Edera, Millico e Parigini (sempre che rinnovi, altrimenti da febbraio potrà firmare liberamente per un altro club con il Toro che lo perderebbe a zero), al possibile partente Berenguer, sempre più ai margini delle scelte del tecnico.
Infine, il discorso legato nello specifico a Calhanoglu. Il turco guadagna oltre due milioni e mezzo di euro, un'enormità per il club di via Arcivescovado che, nonostante nelle ultime stagioni abbia alzato notevolmente il monte ingaggi, difficilmente proporrebbe le stesse cifre rossonere al calciatore. Un problema non da poco, anche perché il classe 1994 interessa non poco pure in Germania: e in Bundesliga sarebbero anche pronti a garantirgli uno stipendio ai livelli di quello del Milan.