Fabio Gallo: "Purtroppo i registi stanno sparendo. Il Toro? Può finire nella parte sinistra della classifica"
Per due anni ha illuminato il gioco del Torino, vivendo l'esperienza trionfale della promozione nel primo anno di Cairo, nel 2005, e la salvezza l'anno successivo. Intervistato da calciomercato.com, Fabio Gallo, classe 1970, rievoca quei momenti con la maglia granata: "Penso alla promozione ottenuta nel 2006 e i 60mila del Delle Alpi, ma anche il modo in cui quello straordinario gruppo era riuscito a venire fuori dalle difficoltà. L’anno successivo, in A, era poi arrivata la salvezza. Tutto molto emozionante: è stato un peccato aver indossato quella maglia così tardi…". L'ex giocatore nativo di Bollate, con alle spalle importanti esperienze con le maglie di Atalanta e Treviso, ha parlato poi della sua visione del Torino di oggi, dalla società alla squadra: "C’è una programmazione e c’è Ventura che è un tecnico molto bravo e col quale si può pianificare un po’ di futuro: c’è continuità nello staff e lui come allenatore, col suo credo, sa scegliere bene i suoi uomini. Se a questo Toro manca un regista? Non solo al Toro. Penso che Pirlo verrà ricordato come l’ultimo regista del nostro calcio. Purtroppo c’è stato un vuoto: i giocatori non vengono più formati tecnicamente e così si perdono i cambi di campo di 40 metri e le verticalizzazioni, la lettura anticipata di un’azione e la conseguente giocata. Tornando ai granata, se penso a Bellomo o El Kaddouri, li vedo più come interni di centrocampo che come mediani davanti alla difesa. A mio avviso, pur essendo buoni giocatori, non hanno caratteristiche di regia. Le previsioni di classifica per la squadra di Ventura? Se il Toro troverà un buon portiere per sostituire Gillet, che oltre alle parate forniva un supporto incredibile per la gestione della palla, allora i granata possono puntare alla parte sinistra della classifica".