Gli ex-granata sul disastro azzurro - Asta: "Hanno pesato soprattutto le assenze. Nessun dramma, Conte sa quello che fa"
Intervistato da TuttoMercatoWeb, Antonino Asta ha così commentato il difficile momento della nazionale italiana di Antonio Conte, dopo il disastroso 4-0 incassato ieri sera a Monaco di Baviera: "Personalmente non sono preoccupato in vista dell'Europeo, anche se una sconfitta così fa male. È normale che una prestazione del genere attiri tante critiche, ma con la Spagna è stata fatta una grande gara. In quella circostanza è stato elogiato tutto, ma c'è sempre una via di mezzo.
Conte voleva vedere anche chi può dargli garanzie, perché fin quando giochi contro squadre normali le cose possono andare bene. Quando si affrontano Spagna e Germania, invece, possono servire anche alternative. Il ct le ha volute valutare, era doveroso. Poi la gara è andata male, non c'è dubbio. Ma conosco Conte e i suoi metodi di lavoro, è un tecnico che lavora in un certo modo e ha sempre tirato fuori il massimo dai suoi calciatori.
In questo momento, magari, l'addio annunciato sta creando qualche situazione negativa ma a mio avviso dobbiamo pensare che ha sempre fatto bene e continuerà a farlo. Valuterà se il 3-4-3 è un buon sistema di gioco in base ai calciatori. Ma il ko di ieri non lo vedo come un campanello d'allarme, c'è solo da capire i calciatori importanti che può avere a disposizione. Valuterà anche gli elementi in forma nell'ultimo mese e mezzo, ma questa gara ha rappresentato un test - per il mister - su quale sistema di gioco utilizzare all'Europeo. Durante le qualificazioni ha usato spesso il 4-4-2, o il 3-5-2 che a lui piace tanto. Un incidente di percorso può starci: così fa male, ma si giocava in Germania.
Quattro giorni prima è stata fatta una grande prestazione contro la Spagna. Se ci fossero state due gare come quella di ieri, la situazione sarebbe stata preoccupante. Così, invece, credo che sia questione di adattamento, di conoscenza dei calcatori e del modulo. Conte ne verrà fuori alla grande come ha sempre fatto. Ne sono certo. Oltretutto, mancavano Barzagli, Chiellini, Verratti, Marchisio. In avanti Eder e Pellè hanno dato sempre il loro contributo. Conte voleva vedere anche Insigne, Zaza e Bernardeschi dall'inizio per valutare le alternative. Mancavano tanti calciatori".