Gi ex votano il ritorno di Zaccarelli al Torino Fc

28.10.2008 20:16 di  Marina Beccuti   vedi letture
Fonte: Stampa.it

Urbano Cairo rifiuta la definizione di tuttofare, di accentratore. Non si sente come Benito Fornaciari, il presidente del Borgorosso, che controllava anche il peso dei suoi tecnici e che a un certo punto si autonominò allenatore. La differenza è anche un’altra: fino alla partita contro il Sangiovese la squadra romagnola era in testa alla classifica. Il Toro, invece, da domenica la chiude. E proprio per questo forse è necessario trovare un uomo di calcio che sappia parlare alla squadra insieme a De Biasi. Per esempio un grande ex che abbia vissuto varie epoche della squadra granata e conosca i complessi meccanismi che fanno del Toro una squadra campione del mondo di masochismo.

Anche perché i granata di oggi, del Toro di ieri sanno poco o nulla. Non hanno memoria storica se è vero che ieri Natali ha ammesso: «Io non so cosa voglia dire giocare da Toro». In teoria non è un motivo di suicidio immediato, ma visto che uno veste la maglia che fu di Valentino Mazzola e poi di Ferrini e Pulici, potrebbe anche prendere parte a un corso intensivo di granatismo. Cairo ha già un direttore sportivo esperto, visto che fino all’anno scorso Mauro Pederzoli era osservatore per il Liverpool con una vasta conoscenza del calcio europeo. Quindi non occorre un uomo-mercato, ma un team manager che faccia da tramite fra il presidente e la squadra.

Parola a chi il Torino l’ha vissuto, respirato. Premessa: tutti sono d’accordo che prima di un nuovo dirigente, serva una squadra che reagisca alle avversità sul campo. Seduti a una scrivania non si fanno gol. Dice Marco Ferrante, quello delle corna nel derby: «Ho visto un Toro senza attributi e forza ed ho sofferto. Non bisognava avere paura della Juve, anche loro giocavano in undici e non sono extraterrestri. Stimo Cairo e so quanti investimenti ha fatto nel Toro, ma serve una figura che possa aiutare i giocatori nei momenti difficili e riesca a dialogare con la società. Zaccarelli è l'uomo ideale: bandiera del Toro con grandi capacità manageriali». Un ex che lasciò la Juve e si calò subito nel clima da guerra della nuova squadra è Pasquale Bruno: «Prima di tutto consiglierei ai giocatori di fare una scorpacciata di partite del Toro passato. Poi, fossi in Cairo sceglierei fra i tanti che hanno difeso questa bandiera. Io punterei su Zaccarelli».

L’indice di gradimento si sposta in maniera decisa verso Zac, che della squadra è già stato allenatore e dirigente. Spinge la sua candidatura Patrizio Sala, che non risparmia critiche alla società: «Al Toro manca la continuità del progetto e la squadra paga la frenesia della rivoluzione a tutti i costi. Genoa e Napoli hanno investito su allenatori e dirigenti ben precisi ed ora raccolgono i frutti. C'è tanta gente da Toro che può insegnare i valori granata. Zaccarelli su tutti. Avrebbe trasmesso ai giocatori il significato di cosa voglia dire sfidare la Juve». L’ultimo voto lo esprime Sandro Mazzola: «Ho lavorato con Renato e so quanto ami il Toro e come conosca l’ambiente. Lui potrebbe essere l’ex importante, ascoltato dai tifosi e in grado di aiutare De Biasi a trasmettere la carica giusta ai giocatori».

 

Gianluca Oddenino/Fabio Vergnano