Ferrante: “Pulici era un killer davanti alla porta. Belotti meno eccelso, ma più completo”
La sfida “Valgono più i 172 gol di Pulici, il più grande bomber della storia del Torino, oppure la carica dei 101 centri di Belotti?” lanciata da Giuseppe Culicchia sulle colonne de La Stampa sul più forte attaccante del Toro termina con il giudizio di Marco Ferrante: «Impossibile il paragone, Pupi resterà l'icona»
«Se devo scegliere dico Pulici – dice Ferrante –, rimarrà sempre un'icona e se si parla di caratteristiche di un attaccante d'area di rigore, lui era il migliore di tutti, davanti alla porta era un killer. Ma a Belotti bisogna fare un monumento, andare così tante volte in gol in un periodo, ormai lungo, di vacche magre è sempre qualcosa di straordinario. Pochissimi ci riescono. Bisogna tenersi ben stretto chi segna a ripetizione, e lui è una perla rara».
«Non avremo mai una controprova, ma la mia sensazione è che a parti invertite Pulici farebbe più fatica e probabilmente realizzerebbe meno gol – spiega Ferrante –. Perché? È vero che era insuperabile in alcune caratteristiche, per esempio sui cross ti faceva a fette, anche con i piedi e di testa era migliore di Belotti. Però, se ci fossero dieci parametri di valutazione, Pupi prenderebbe un 10 fisso in 5 oppure 6 punti, ma Belotti sarebbe da 7,5 sempre. È questa la sua forza, quella di un attaccante moderno. Uno che non dà punti di riferimento, che se ti fronteggia non ti lascia scampo, ha una dote impressionante ed è sempre nella posizione giusta. In questo un po' ricorda Pippo Inzaghi».