Ziliani: "Il fuorigioco di Iaquinta era evidentissimo"

11.03.2009 10:26 di  Marina Beccuti   vedi letture
Ziliani: "Il fuorigioco di Iaquinta era evidentissimo"
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Paolo Ziliani, caporedattore alla redazione sportiva di Mediaset, è anche un esperto di pagelle, per questo gli abbiamo chiesto un parere sul derby di Torino e quante chance ha il Toro per salvarsi. Ziliani ha anche un suo blog dove non lesina critiche alle big del campionato, soprattutto alla Juventus, sempre in chiave ironica.

Dal punto di vista arbitrale, che derby è stato quello di Torino?

“Farina ha arbitrato abbastanza bene e non è caduto nei suoi soliti isterismi. Certo, ha avuto la colpa di avvallare la svista – a dir poco inspiegabile - del guardalinee, che non si è accorto del fuorigioco di Iaquinta sulla punizione battuta da Nedved. E quando un risultato viene determinato da uno sfondone arbitrale, assolvere il direttore di gara diventa impossibile”.

Cairo dunque ha ragione ad essere infuriato. 

“Al cento per cento. Il fuorigioco di Iaquinta era facilissimo da vedere perché prima della battuta di Nedved, in una situazione assolutamente statica, lo juventino resta davanti a tutti per qualche secondo. A quel punto, conta solo controllare se l’attaccante si disinteressa dell’azione o vi partecipa attivamente: e Iaquinta salta e addirittura tenta di deviare la palla di testa, senza arrivarci, mentre alle sue spalle piomba Chiellini che segna. Un’azione chiaramente irregolare con coefficiente di difficoltà (d’interpretazione) bassissimo. Insomma, siamo ai livelli dello scandaloso gol convalidato a Maicon in Siena-Inter 1-2, o poco meno”.

Novellino invece, a caldo, aveva sottolineato maggiormente che il fallo da cui è scaturita la punizione sarebbe stato compiuto da Iaquinta. Ha più ragione il mister o il presidente?

“Ha ragione Cairo. Il peccato dell’arbitro, ammesso che ci sia, è veniale, quello del guardalinee, avvallato da Farina, è un peccato mortale”:

Come giudica la parata di Sereni che ha tolto praticamente un gol alla Juve?

“Strepitosa. Penso da tempo che se contassero i meriti, alle spalle di Buffon – in nazionale – dovrebbero esserci Abbiati e Sereni e non Amelia, De Sanctis e Curci”.

Il Toro meritava qualcosa in più?

“Era una partita da 0-0, col Torino superiore per iniziativa e dinamismo. Però, va detto che se Buffon fosse rimasto a casa a cambiare i pannolini al bambino, non sarebbe cambiato niente. L’impotenza del Torino in attacco è disarmante”.

Secondo le classifiche “parallele”, quelle che contemplano gli errori arbitrali, alla voce Torino non ci sono torti. Eppure Cairo ha messo on line sul sito ufficiale tutti i torti subiti. Chi ha ragione?

“Per diletto tengo anch’io una CLASSIFICA MORALE che fa giustizia, domenica dopo domenica, degli errori più marchiani. In questa mia graduatoria il Torino è a credito di 1 punto: e assai più in credito sono, ad esempio, Fiorentina e Udinese, danneggiate di 7 punti, e la Reggina, danneggiata di 6; mentre le due squadre più omaggiate (9 punti a testa) sono Inter e Juventus, col Chievo (+6) che ha goduto anch’esso di un’insospettabile benevolenza arbitrale. Forse il Torino ha subito torti perdendo poi la partita con più gol di scarto: cosa che non consente di conteggiarli”.

Il migliore ed il peggiore del derby, sia del Toro che della Juve.

“Sereni il più bravo di tutti, poi Chiellini. Nel Torino non mi sono piaciuti Colombo, Rosina e Stellone, nella Juve partita triste di Poulsen ma anche di Amauri”.

Cosa pensa della crisi di Bianchi?

“Penso che Bianchi, dopo i 18 gol segnati nella Reggina nel 2006-2007, sia stato sopravvalutato. E la cessione al Manchester City ha fatto pensare che ci trovassimo di fronte a un giovane fuoriclasse tipo Rossi del Villareal. Invece no. Bianchi non è male, s’intende, ma è un bomber di media caratura: inferiore non solo a Giovanni Rossi, che è di un’altra categoria, ma anche ad Acquafresca del Cagliari, a Floccari dell’Atalanta, a Miccoli del Palermo, tanto per fare nomi di giovani e meno giovani che sanno essere ben più decisivi”.

Il Torino si salverà e quali saranno le squadre che potranno infastidire di più i granata per la salvezza?

“Non sono sicuro del buon esito del campionato del Torino. E a spaventarmi è soprattutto – come ho già detto - la debolezza estrema dell’attacco. Una squadra che dopo 27 partite ha Bianchi capocannoniere con 4 gol (e con lui Amoruso), seguito da Rosina con 3 (tutti su rigore) e da Stellone con 2, dovrà salvarsi con le unghie e coi denti e produrre sforzi titanici per farlo. Per capirci: mettete Di Vaio nel Torino e Stellone nel Bologna e capirete chi si salva facilmente e chi farà invece una maledettissima fatica”.

Il Lecce con De Canio può uscire da questa brutta situazione?

“In questo momento il Lecce è la squadra che gioca peggio: domenica al suo confronto la Reggina sembrava il Real Madrid. Penso che sarà una lotta a 5 tra Bologna, Torino, Chievo, Reggina – la migliore, come gioco - e Lecce: con eventuale coinvolgimento non tanto del Siena, quanto del Catania, che nel girone di ritorno ha avuto una vera e propria emorragia di punti. Ma attenzione: perché il Bologna ha Di Vaio, il Catania un margine ancora consistente e alla fine a scannarsi per il solo posto valido per la salvezza potrebbero restare in 4: Torino, Chievo, Reggina e Lecce”.