Newsletter Fede-Sport di Carlo Nesti – Ottobre 2015 – Platini e Messi – Tifiamo prima per i valori, poi per gli uomini
Il fatto che, pochi giorni dopo Michel Platini, sia finito nei guai finanziari anche Lionel Messi, mi induce ad una riflessione generale.
Fin da bambini, siamo cresciuti con la certezza che, come nei film, anche nella realtà, dopo i soprusi dei “cattivi”, arrivassero i “nostri”. E i “nostri”, nello sport, sono sempre stati i personaggi più ammirati, non solo per i successi, ma anche dal punto di vista morale, proprio come Platini e Messi.
Ora, da una parte, abbiamo Platini, vicepresidente della Fifa, sospeso per 90 giorni dal Comitato etico, e accusato di gestione fraudolenta, e appropriazione indebita di 2 milioni di franchi svizzeri, ricevuti dal presidente Blatter.
Dall’altra, abbiamo Messi, uno dei 2 più grandi giocatori del mondo, con Ronaldo, per il quale l’avvocatura dello Stato spagnolo ha chiesto 22 mesi di carcere, a causa di una frode fiscale, condivisa con il padre, di oltre 4 milioni di Euro.
Nello stesso periodo, la Procura di Milano indaga sull’assegnazione dei diritti calcistici tivù, per il triennio 2015-2018.
Al di là della fondatezza, o meno, di quanto viene imputato a Platini e Messi, emerge una considerazione. Viviamo un periodo storico, in tutti i settori, in cui sono così numerosi i casi di guadagno illegale, da scatenare una sorta di processo di emulazione, ad ogni livello della società.
Diventa più che mai necessario, dalla scuola all’informazione, esaltare non solo i personaggi, che possono sbagliare, ma i valori, per i quali amiamo quei personaggi: valori che restano intoccabili ed eterni.
In sostanza: i veri “miti” da seguire devono essere i valori stessi, indipendentemente da chi cerca di incarnarli, come, ad esempio, il tanto sfregiato “bene comune”.
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