“Io sono il giaguaro” (Bradipo libri editore): biografia di Luciano Castellini

Autori Flavio Pieranni e Fabrizio Turco
25.05.2018 09:59 di Giuseppe Livraghi   vedi letture
“Io sono il giaguaro” (Bradipo libri editore): biografia di Luciano Castellini
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Novità in libreria, per gli amanti del Toro (ma non solo). È, infatti, da poco uscito il volume “Io sono il giaguaro. Vita e parate di Luciano Castellini” (prezzo 15 euro), opera edita dalla Bradipo libri e scritta a quattro mani da Fabrizio Turco e Flavio Pieranni (esperto di storia granata, nonché caporedattore della rivista “Stile Toro”). Il volume, ricco di aneddoti, narra le vicende del portiere del Toro “scudettato” nel 1975-'76: dai suoi esordi al Monza, alle esperienze al Torino, al Napoli e (da allenatore dei portieri) agli stessi partenopei, all'Inter e alle Nazionali giovanili (prima Under 21, poi Under 20). Abbiamo intervistato uno degli autori del volume, Flavio Pieranni, torinese DOC e granata al 100%.

Flavio, la biografia del “giaguaro” Castellini non è il tuo esordio da scrittore, visto che hai già pubblicato altri volumi sul Toro...

«Sì, in precedenza ho scritto “FVCG-Forza Vecchio Cuore Granata” (in collaborazione con Luca Turolla) e “Mach ël destin a l'ha poduje fërmé. La storia del grande Torino in lingua piemontese” (in collaborazione con Vittoria Minetti, che ha curato la parte in piemontese del libro). Circa due mesi dopo la pubblicazione del volume in piemontese, parlando con Luca Turolla (patron della Bradipo libri), abbiamo pensato a un libro su Castellini, ed eccoci qui».

Nel volume sono riportati vari aneddoti?

«Gli aneddoti sono tanti, come è logico che sia, vista la lunga carriera del “giaguaro”. Per esempio, Castellini è stato il primo “numero 12” del calcio italiano, ai tempi della sua militanza nel Monza. Inoltre, è uno dei pochi calciatori ad aver disputato in Serie A almeno 200 partite per due squadre diverse (vanta, infatti, 201 presenze nel Torino e 202 nel Napoli)».

Senza anticipare troppi aneddoti, riesci ad confidarci qualche “chicca”?

«Nessun problema. Per esempio, nel volume il buon Luciano narra che da ragazzo desiderava fare il centravanti! Invece divenne portiere e, all'apice della sua carriera,venne convocato in Nazionale per la gara Italia-Belgio 2-1 del 26 gennaio 1977. Entrò nel secondo tempo, subendo un goal su calcio di rigore, realizzato dal portiere avversario, Christian Piot. Pensa te: un aspirante attaccante divenuto portiere che, nell'unica esperienza in Nazionale, incassa una rete realizzata da un portiere».

Dal volume emerge un Castellini tranquillo in campo ma agitato nel pre-gara...

«Certamente sì. Castellini ci ha confidato che sentiva molto le partite (soprattutto i derby), agitandosi già nella settimana precedente. Però, una volta giunto il fatidico fischio iniziale dell'arbitro, si tranquillizzava, dando il meglio. Ci ha confidando che, a quei tempi, quasi invidiava i suoi compagni che passavano la vigilia di ogni partita con grande tranquillità».

Nonostante non fosse un tifoso granata, Luciano è stato comunque un vero giocatore “da Toro”...

«Il “giaguaro” non ha mai fatto segreto del suo tifo per l'Inter, nonostante abbia sempre ammesso di amare il Toro e di essere riconoscente alla società granata, che lo fece crescere sotto tutti i punti di vista. È stato un calciatore professionista impeccabile».

Per scrivere il libro avete, ovviamente, intervistato il “giaguaro”: come vi è sembrato il buon Luciano?

«Devo dire che, dopo un inizio un po' restio, il “giaguaro” si è dimostrato molto felice del fatto che si stesse scrivendo un libro sulla sua vita: è stato molto gentile, pacato e collaborativo, dimostrandosi un personaggio eccezionale, esemplare».

Come eccezionali sono le fotografie presenti nel libro, che consentono di tornare a quei bei tempi, giusto?

«Nel volume sono presenti fotografie spettacoli ed inedite».

Flavio, parliamo un po' di te: pur granata DOC, la prima partita alla quale assistesti fu una della Juventus!

«Mi ci portarono, ma dopo pochi minuti fui attratto dalle giostre piazzate nelle vicinanze dello stadio. Sono granata da sempre».

Quindi, chi vuole effettuare un viaggio attraverso i settant'anni di vita del “giaguaro”, rivivendo le indimenticabili stagioni del Toro “Anni Settanta”, ha quest'opportunità: un volume scritto da esperti di storia granata, dedicato ad uno dei protagonisti di quello storico scudetto.