ESCLUSIVA TG – V. D’Amico: “Tra Lazio e Torino non finirà zero a zero”

25.10.2015 07:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per Torinogranata.it
ESCLUSIVA TG – V. D’Amico: “Tra Lazio e Torino non finirà zero a zero”
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Vincenzo D’Amico è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. D’Amico, calcisticamente è cresciuto nelle giovanili della Lazio poi è passato in prima squadra nella quale ha militato dal 1972 al 1986, con una parentesi nel Torino nella stagione ‘80-‘81, attualmente è opinionista delle trasmissioni sul calcio della Rai. Con lui abbiamo parlato della sfida fra le sue due ex squadre.

La Lazio è passata dalla sconfitta con il Sassuolo alla vittoria in Europa League con il Rosenborg e oggi affronterà il Torino che nell’ultimo turno di campionato ha pareggiato con il Milan e forse con maggior determinazione avrebbe anche potuto vincere. Che tipo di gara si aspetta fra biancocelesti e granata?

“Prima di tutto c’è da fare una distinzione fra Sassuolo, Torino e Rosenborg: le due squadre italiane hanno un gioco più organizzato e calciatori più importanti di quella norvegese. Per questo motivo la Lazio con il Sassuolo ha perso e con il Rosenborg ha vinto anche se dal sesto minuto è rimasta in dieci, quindi gli emiliani sono stati e il Torino sarà più difficile da affrontare. La partita con il Toro sarà tosta perché i granata sono una delle squadre più in forma o, vogliamo dire, abbastanza regolari e con delle individualità importanti, ma Lazio in casa in questa stagione non ha mai perso”.

Appunto e non ha mai segnato meno di due gol se non nel play off di Champions quando ha vinto uno a zero con il Bayer Leverkusen.

“Quando dico che sarà partita tosta penso a entrambe le squadre. La Lazio è favorita perché gioca in casa e ha un tale ruolino di marcia, quindi ha un po’ di vantaggio per quel che riguarda questo scontro diretto”.

La Lazio però subisce parecchi gol, anche se la maggior parte li ha incassati in trasferta, e non ha il miglior attacco, infatti, ha realizzato undici reti, due in meno del Torino. E’ una squadra meno temibile di quello che si pensa?

“Quattro gol li ha presi dal Chievo e cinque dal Napoli, nove reti in due partite hanno alzato la media. Bisogna anche considerare che in questo periodo mancano per infortunio i tre giocatori più importanti De Vrij, Parolo e Biglia, solo quest’ultimo ha recuperato ed è a disposizione per la partita di oggi, senza dimenticare che si è fatto male anche Keita e De Vrij è il centrale difensivo più forte che c’è e non è a disposizione da inizio stagione. Per questo ci si deve adattare. Gentiletti era arrivato lo scorso anno e sembrava un fenomeno e poi si è fatto male, un brutto infortunio, e deve ancora recuperare la forma migliore. Gli altri, Hoedt è un ragazzino, Mauricio c’è e non c’è, nel senso che non si sa mai se termina la partita. E’ chiaro che ci sono dei problemi per quel che riguarda i centrali difensivi, mentre sugli esterni Basta sta facendo molto bene e Lulic o Radu, quando c’è, sono affidabilissimi, mentre i due centrali lasciano molto a desiderare”.

Le infermerie affollate sono i crucci di Pioli e Ventura.

“Il Torino anche con l’infermeria affollata ha sempre qualche alternativa e ha una sua fisionomia, quindi riesce a sopperire, un po’ come la Lazio, e gli allenatori sono bravi a gestire i sani, quelli che rimangono. Non credo sia un grosso problema, anche se in quest’occasione a centrocampo il Torino ha gli uomini quasi contati visto che ci sono Vives e Prcic, ma venerdì non stavano bene”.

Per quel che riguarda Pioli la chiave della partita quale potrebbe essere?

“Fare un gol più degli avversari, bella risposta eh! La Lazio deve stare molto attenta perché in attacco il Toro è forte e ha giocatori che possono decidere la partita, mentre la Lazio in difesa non ha i titolari del ruolo. Questo può essere una difficoltà per la Lazio. Anche il Toro deve stare attento perché i biancocelesti hanno sempre in attacco giocatori di qualità che possono fare male. Non so quale potrebbe essere la chiave di volta per Pioli, ma è sicuro che la partita non finirà zero a zero”.

E per Ventura?

“Rispondo nello stesso modo: fare un gol più della Lazio. Come dicevo il Toro ha una sua fisionomia ed è chiaro che anche a causa degli infortuni aspetterà un po’ le mosse della Lazio, però non è detto, potrebbe attaccare subito pensando di sfruttare le difficoltà dell’avversario in fase difensiva viste le assenze di De Vrij e Parolo e il rientro dall’infortunio di Biglia. Queste però sono soluzioni che spettano agli allenatori”.

In classifica Lazio e Torino sono separate da un punto, la graduatoria rispecchia il potenziale delle due squadre?

“Hanno quello che maritano rispetto a quello che hanno fatto vedere finora. La Lazio dovrebbe fare qualche punto di più in trasferta per mantenere la posizione e il Toro deve continuare così. Entrambe non hanno l’obiettivo di vincere lo scudetto, ma di piazzarsi in un posto utile per l’Europa League, quindi sono in perfetta media”.

La gara di questa sera è quindi già uno scontro diretto?

“Ma no, mancano ancora oltre alla gara di questa sera altre trenta partite, di qui alla fine della stagione ci saranno chissà quanti scontri diretti e per questo non lo considero un match decisivo”.

Non solo queste due squadre puntano a un posto in Europa League ce ne sono tante altre. Torino e Lazio sono sufficientemente attrezzate per questo obiettivo?

“Prima di tutto bisognerebbe sapere che obiettivi hanno il Milan, la Sampdoria e il Sassuolo. Roma, Inter, Juventus e Napoli lotteranno per lo scudetto e le altre sono tutte in zona Europa League. Credo che Palermo, Genoa, Chievo e Atalanta non abbiano quest’obiettivo e strada facendo vedranno, ma adesso il loro intento è conquistare i quaranta punti che servono a salvarsi. Tante squadre lottano per il quarto e quinto posto e in tante hanno iniziato bene la stagione, ma ovviamente non ce la faranno perché altrimenti chi andrà in Europa dovrà fare non meno di settanta punti”.

Tornando a Lazio e Torino, quali giocatori l’hanno più colpita di entrambe le rose?

“Del Torino Baselli, ma più che colpito sono contento per lui perché già nell’Atalanta, pur giovanissimo, era un giocatore fatto e si sta confermando e questa è la cosa più difficile, per cui ha tutte le qualità per diventare un grande calciatore. E poi il solito Quagliarella che sicuramente potrà arrivare in doppia cifra, glielo auguro per la stima che ho per lui. Della Lazio non c’è uno o due giocatori che mi hanno colpito particolarmente. Anderson ha iniziato male la stagione, Keita prima dell’infortunio era quello che era più in forma e di conseguenza questa sera dovremo aspettare le giocate di Anderson e Candreva”.

Magari anche quelle di Matri.

“Ma lui è una punta e deve stare lì davanti e segnare”.

Senza scordarsi di Klose.

“Dipende in quali condizioni fisiche è e se giocherà, lasciare fuori Matri che ha segnato e fatto un assist con il Rosenborg non è facile, ma Pioli saprà gestirli e magari li alternerà”.  

Per finire, faccia un pronostico.

“Eh, io sono biancoazzurro, ma ho una grossa grossa sfumatura granata … dico Lazio perché gioca in casa”.