ESCLUSIVA TG – Giordano: “I giocatori del Torino vorranno mettersi in evidenza, ma il Napoli vuole riscattarsi”
Marco Giordano è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Giordano è giornalista di Calcionapoli24.it. Con lui abbiamo parlato della partita di oggi pomeriggio fra Napoli e Torino.
Che Napoli il Torino deve aspettarsi simile a quello scarico visto con la Fiorentina oppure determinato e arrembante per non dover rimpiangere eventuali passi falsi della Juventus in chiave scudetto?
“Sarà un Napoli che deve assolutamente riscattarsi ed é ciò che filtra da Castel Volturno e la squadra si è compattata attorno alle sue figure carismatiche e sta cercando di la sua miglior versione in questo finale di stagione. Il Napoli non ha totalmente abbandonato l’idea di poter conquistare lo scudetto, tutti quanti hanno la consapevolezza che sia tra il difficile e l’impossibile stante anche la vittoria ieri sera della Juventus sul Bologna, però, finché il margine esiste perché non crederci ancora”.
Quindi Sarri manderà in campo la miglior formazione possibile?
“La domanda è: qual è la miglior formazione possibile? Quella con Mertens e Hamsik oppure in questo momento è quella con Milik e Milinski? Sarri appunto ci sta riflettendo e pensando e sta cercando di capire se c’è la possibilità di variare l’undici iniziale in modo chela squadra possa trarre da nuove energie spunti diversi oppure continuare con la stessa formazione di sempre per questo ultimo tratto di stagione”.
Che Torino si aspetta il Napoli?
“Un Torino “sperimentale” che fa una sorta di prova generale in vista della prossima stagione dove vuole candidarsi a protagonista importante del campionato. Il lavoro di Mazzarri verrà fuori nel lungo periodo, ne sono convinto, perché è un lavoro che è diverso da quello di Mihajlovic e che ha princìpi e temi di gioco diversi e, quindi, va da sé che questa sia una squadra con valori importanti, ma che allo stesso tempo adesso sta cercando un nuovo equilibrio. E la cosa più complicata nel calcio è proprio trovare gli equilibri, per fare un esempio la tanto celebrata fase difensiva del Napoli solo quest’anno dopo tre anni di lavoro è stata trovata, salvo in alcuni episodi sporadici quando la sincronia dei movimenti non si è verificata, e questa solidità difensiva ha permesso di tenere il passo della Juventus per quasi tutta la stagione”.
Il Torino ha un Belotti che non è più quello dell’anno scorso, il Napoli lo teme comunque oppure si preoccuperà di più di altri attaccanti?
“Belotti è un calciatore che resta patrimonio del calcio italiano, anche se è vero che si è quasi totalmente smarrito, ma il Napoli non guarda ai singoli nell’andare a difendere bensì alla capacità di andare ad attaccare il portatore di palla con tanti uomini e attua meccanismi della fase difensiva dopo aver studiato le varie situazioni che vengono proposte al di là degli interpreti delle situazioni stesse. Poi è chiaro che un’attenzione particolare a Belotti, a Ljajic o a chi farà scendere in campo mister Mazzarri ci sarà sempre. E a tal proposito vorrei dire due parole su Edera che è un calciatore assolutamente fantastico, che deve ancora prendere maggiore consapevolezza nei propri mezzi e un po’ di continuità nell’arco della partita perché talvolta tende un po’ a scomparire, ma che sembra uno di quei giocatori sui quali si potrà costruire il Torino del futuro e perché no anche della Nazionale”.
A proposito di Edera, al Napoli interessa?
“Piace all’attuale direttore sportivo Giuntoli che ne ha parlato con il manager del giocatore, non so se ci sia stato anche uno scambio di parole con Petrachi. Sappiamo, però, che Beppe Galli ne ha parlato con Giuntoli e, quindi, è evidente che prima bisogna capire se questo direttore sportivo resterà al Napoli e poi si vedrà se Edera potrà diventare un calciatore del Napoli”.
E bisognerà capire se rimarrà anche Sarri?
“Questo è molto complesso che accada. In questo momento Sarri è vicino al Chelsea, ha un’offerta concreta dal Borussia Dortmund che dieci giorni fa ha fatto recapitare il proprio interesse a Maurizio Sarri e ci sono tanti club che hanno sicuramente l’attuale allenatore del Napoli. E se fosse vera l’indiscrezione che Sarri nei primi dieci giorni di aprile sia stato a Londra per incontrare emissari del Chelsea avrebbe del clamoroso e sicuramente lo allontanerebbe dal Napoli”.
Dal punto di vista tattico che cosa ci si può aspettare da questa partita?
“E’ una partita interessante soprattutto se verrà confermata l’ipotesi che il Toro si presenti con il 3-4-2-1 e quanto i granata riusciranno a rimanere compatti. Se il Toro riuscirà a giocare come la Fiorentina, che è stata armonica e capace di pressare in tutte le zone del campo, allora per il Napoli potrà venir fuori una partita difficile, ma se il Toro effettuerà una pressione isolata sui portatori di palla partenopei consentendo alla manovra del Napoli di svilupparsi in velocità attraverso i piedi di Jorginho e degli altri interpreti in modo da ricavare gli spazi grazie appunto alla velocità di palleggio allora diventerà più complicato per il Torino fermare la manovra del Napoli”.
Risultato scontato oppure non proprio?
“Fuor di retorica nessuna partita ha il risultato scontato, ma è chiaro che il Napoli parte nettamente favorito perché ha un tasso tecnico molto superiore, un’organizzazione di gioco molto più consolidata e motivazioni sicuramente superiori rispetto al Torino che dal decimo posto non mi sembra che si possa accostare né verso l’alto né verso il basso. E’ scontato che i calciatori del Torino vorranno mettersi in evidenza in questa partita, ma sono convinto che prevarrà la voglia di riscatto del Napoli dopo la brutta, bruttissima sconfitta con la Fiorentina”.