ESCLUSIVA TG - Ferrante: "La società non ha accontentato Giampaolo"

22.10.2020 06:00 di  Emanuele Pastorella   vedi letture
ESCLUSIVA TG - Ferrante: "La società non ha accontentato Giampaolo"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

"La società non ha accontentato Giampaolo sul mercato: è la sentenza di Marco Ferrante, bomber granata tra la fine degli anni Novanta e i primi del 2000. L’ex attaccante elogia Belotti: l’amara riflessione del quinto marcatore più prolifico di tutti i tempi con la maglia granata intervistato da TorinoGranata.it.

Ferrante, un inizio da incubo per il Toro. 
"Non mi aspettavo una partenza del genere anche perché ha affrontato squadre alla portata e contro le quali si potevano fare punti. Credo che la società debba cominciare a battere i pugni: i calciatori devono rendersi conto della maglia che indossano e della squadra in cui giocano".

E' stato un mercato insufficiente: concorda? 
"E’ stato un mercato durante il quale non è stato accontentato l’allenatore. Aveva fatto delle precise richieste, anche perché il suo modo di fare calcio è risaputo, ma non gli sono state consegnate le pedine adatte: Rincon non è un play, Lukic non è un trequartista. Credo che a questo punto Giampaolo penserà ad altro". 

In che senso? 
"Non può continuare a sbattere, immagino che proverà a pensare di cambiare modulo perché questa squadra non è costruita per il 4-3-1-2. Ma i risultati dovranno cominciare ad arrivare, le altre non stanno ferme: penso al Benevento, che ha sei punti e ha affrontato a viso aperto la Roma, oppure allo Spezia e al Crotone, che si sono dimostrate squadre più che vive". 

E poi c'è Belotti, quattro gol in tre partite. 
"Al Gallo non si può dire nulla, segna e gioca con il cuore in mano. Ma non ci si può sempre e solo aggrappare a lui: se prende un raffreddore, chi lo sostituisce? Servono delle alternative che Giampaolo non ha". 

Preoccupato per il proseguimento del campionato?
"Il Toro non ha una squadra per lottare per non retrocedere: non è costruito per puntare all’Europa, ma nemmeno per stare nei bassifondi. E questo può essere un doppio problema, perché per fare quel tipo di campionato servirebbero altri giocatori, “calcisticamente ignoranti” come li chiamo io. La società deve essere più chiara, si rischia di illudere i tifosi che poi mostrano tutto il proprio disappunto se la stagione non va secondo le aspettative".