ESCLUSIVA TG – Caravello: “Il Torino potrebbe cedere uno fra Boyè e Ljajic per prendere un vice Belotti”
Danilo Caravello è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Caravello è un agente di calciatori e con lui abbiamo parlato del mercato del Torino.
Il mercato del Torino sembra in una fase di stallo, magari poi la società sta agendo sotto traccia, ma lei che è del mestiere che idea si è fatto?
“Sinceramente non vedo un difetto, se così lo si può chiamare, solo del Torino, ma un po' del mercato in generale. Questo mercato di gennaio è abbastanza ingessato, sottotono almeno per quanto riguarda la serie A. Se escludiamo i due colpi che ha messo a segno l'Inter e forse oggi ci sarà del movimento da parte della Roma, con le uscite di Emerson e di Dzeco e poi con la conseguenza che i giallorossi potrebbero andare a prendere un paio di giocatori, le altre società le vedo tutte abbastanza ferme. Questo sta accadendo a Fiorentina, Torino, Sampdoria, Lazio, Milan e alla stessa Atalanta perché il campionato i suoi valori li ha praticamente espressi nel senso che le quattro oppure cinque squadre che possono lottare per lo scudetto e in posti in Champions League sono abbastanza consolidate a livello di classifica e rimane, forse, un posto per l'Europa League che potrebbe essere appannaggio del Milan o dell'Atalanta, anche se sono abbastanza distanti. Nella zona centrale della classifica, dove c'è anche il Torino, le squadre sono tranquille e forse più che pensare al mercato attuale pensano a programmare quello estivo. Poi ci sono quelle quattro o cinque squadre che dovranno evitare gli ultimi tre posti per non retrocedere e sono quelle che in questo momento stanno limando di più il mercato perché hanno fatto un po' più di operazioni.
Per quel che riguarda il Torino, sicuramente sta lavorando con il Bologna per Donsah, che è un centrocampista che ai granata è sempre piaciuto, ma il tutto è sempre soggetto anche alle uscite. Gustafson è andato al Perugia e bisognerà capire se faranno cassa con Obi piuttosto che con Acquah e, poi, bisognerà anche capire chi in attacco andrà via tra Boyè e Ljajic. Ma io di grosse cose che possa fare il Toro non ne vedo, però non è una critica bensì una constatazione perché in questo momento il mercato è questo".
Ljajic è un giocatore di primo piano, anche se ha sempre avuto alti e bassi, e nel caso fosse ceduto si tratterebbe di un'operazione importante e con Belotti che tra infortuni e condizione fisica non perfetta sta rendendo meno del solito si potrebbero aprire scenari particolari oppure no?
"Probabilmente sì, se il Torino facesse una buona cassa con Ljajic perché in quel caso potrebbe andare a prendere un vice Belotti oppure anche un attaccante di prospettiva che possa essere utile per il presente e per il futuro. I giorni che rimangono prima della chiusura del mercato non sono tantissimi, ma il Torino come tutte le altre società ha due o tre soluzioni per ogni cosa e nel momento in cui sarà tutto pronto affonderà il colpo, soprattutto se dovesse far cassa in uscita. L'eventuale cessione di Ljajic sarebbe più che perde meriti per una questione di modulo perché Mazzarri prima o poi potrebbe far giocare la squadra stabilmente con il 3-5-2 e Ljajic sarebbe un po' sacrificato ed essendo un giocatore che sicuramente all'estero ha mercato se arrivasse l'offerta giusta sarebbe ceduto, come capita a tutte le altre società italiane che se ricevono una proposta congrua cedono anche i giocatori di primo piano".
Ma ci sono società estere interessate a Ljajic? Anche perché il Torino lo aveva acquistato per quasi nove milioni e Cairo certi giocatori li cede solo a fronte di una plusvalenza.
"Conoscendo Cairo sicuramente non lo vende per lo stesso prezzo o a meno, se lo vende, lo venderà bene e semmai si potrà inventare un prestito con obbligo, d'altronde ci sono mille possibilità per trovare un accordo e se arriva un'offerta seria non ci sono dubbi che farà l'affare. Ljajic per le caratteristiche che ha è uno di quei giocatori che riscuote sempre interesse all'estero e il campionato italiano è sempre molto seguito, quindi, secondo me ci sono società che stanno tenendo d'occhio il giocatore".
Per il gioco di Mazzarri si parla anche di calciatori che agiscono sulla fascia e circolano con insistenza i nomi di Laxalt e Lazzari, però, non sembra che ci siano già trattative così avviate da poter essere chiuse a breve. E' così?
"Sì, perché, forse, le esigenze specifiche in questo momento sono altre. Un vice Belotti e un mediano, tipo Donsah che ha forza fisica, sono i profili che interessano maggiormente piuttosto che giocatori di fascia. Per me sarà il mercato estivo che potrà portare uomini per la fascia, se resterà Mazzarri e se cambierà definitivamente il modulo di gioco. Lazzari, ad esempio, è un'operazione che si può impostare adesso, ma per l'estate, anche perché faccio fatica a pensare che la Spal se ne possa privare ora che è in piena lotta per la salvezza. Se alla fine Bonifazi andrà alla Spal allora potrà essere propedeutico per opzionare il passaggio di Lazzari in estate.
Per quel che riguarda Laxalt, il giocatore è sul mercato perché il Genoa ha bisogno di fare cassa e, quindi, se arriverà l'offerta giusta sarà ceduto. Se il giocatore piace veramente al Torino sarà fatta un’offerta equa e a quel punto il Genoa lo cederà".
Magari per avere Laxalt il Torino potrebbe inserire una contropartita tecnica, Obi o Acquah, che sono giocatori che possono essere utili al Genoa?
"Non so se una contropartita tecnica potrebbe interessare al Genoa, ma se il Torino veramente vuole Laxalt ha la capacità per ottenerlo, anche perché è uno di quei giocatori dei quali il Genoa si può privare e che servono a fare cassa".
Bisognerà attendere le ultimissime battute del mercato per veder sbloccare certe situazioni?
"Oggi è già giovedì e da domani si penserà alle partite del week end, quindi secondo me sì. Prevedo che, come sempre, gli ultimi tre giorni di mercato saranno di grande fermento o comunque di chiusura di movimenti già impostati, però, come dicevo all'inizio si tratta di un mercato fiacco in generale perché il campionato è già abbastanza delineato e tante società non hanno bisogno di svenarsi a gennaio e di conseguenza impostano le entrate e le uscite già per l'estate".