A tu per tu con Petrachi

"Rilanciati grazie all'entusiasmo dei nuovi"
28.03.2010 11:30 di  Raffaella Bon   vedi letture
A tu per tu con Petrachi
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico De Luca


© foto di Federico De LucaDopo mesi difficili, il Torino si è rilanciato, almeno sul piano dei risultati, ed ha riagganciato la zona playoff. Della resurrezione della squadra granata e dell'impegno odierno contro la Reggina parliamo con il ds del club, Gianluca Petrachi.

A cosa può ambire davvero questo Torino?
"A fine campionato tireremo le somme e vedremo se siamo una squadra da playoff o da altri obiettivi. L'importante è continuare su questa strada e con questa umiltà".

Una cosa, però, è certa visto il mercato di gennaio: i grandi nomi non fanno una grande squadra
"Questo è un lato che emerge e che identificano in molti, ma vorrei anche ricordare che il mercato del Torino è stato vario. Non è stato principalmente impostato sull'acquisto di operai dalla Lega Pro, ma ci sono stati anche altri acquisti come Genevier, Garofalo, Pestrin o Antonelli. Certamente non hanno i nomi di uno come Di Michele, ad esempio, ed inoltre i vari D'Ambrosio, D'Aiello e Scaglia hanno portato una ventata di ottimismo e positività nell'ambiente. Forse a gennaio era giusto fare un mercato di questo tipo perché c'erano troppi big e alcuni non si erano calati nella realtà della B".

Lei ha capito come mai questi giocatori non sono riusciti a calarsi?
"Sono partiti molto bene e forse si pensava fosse molto più facile vincere. Io reputo la B uno dei campionati più difficili, non c'è nulla di scontato e magari alle prime difficoltà sarebbe dovuto uscire il gruppo, la compattezza di spogliatoio ed invece sono venute a mancare certezze che hanno alimentato un percorso all'indietro. Cambiare tanti elementi a gennaio non era semplice, serve tempo per far amalgamare di nuovo il gruppo, ma sono orgoglioso perché anche nelle sconfitte nessuno ha mai mollato e stiamo cercando di arrivare al massimo più in fretta possibile".

Nel primo Torino, forse, c'erano un po' troppe prime donne?
"Si vociferava e lo dicevano i media, potrebbe anche essere, ma come ho detto io ho creduto che fosse più giusto dare una rimescolata con giocatori di categoria, portare qualcuno con grande entusiasmo dalla Lega Pro e confermare certezze come Sereni, Bianchi, Ogbonna o Loria, tutti elementi che per la B sono un lusso. Forse la mossa giusta è stata proprio quella di riportare entusiasmo".

Una delle rivelazioni è proprio D'Ambrosio, uscito dal settore giovanile della Fiorentina. Hanno sbagliato i viola a non credere in lui?
"Purtroppo nel calcio esistono queste cose, magari il ragazzo viene dato in prestito, non viene monitorato abbastanza e lo si perde per strada. Io credo che D'Ambrosio sia un giocatore di grandi prospettive, in grado di arrivare a palcoscenici importanti e continuando su questa strada non può che migliorarsi".

Oggi affrontate una grande delusa come la Reggina, si aspettava che potessero fare un campionato così?
"Sicuramente no, la Reggina era la principale candidata alla vittoria del campionato. E' per questo che dico che a volte il calcio è strano, 2+2 non fa mai 4 ed evidentemente qualcosa per loro non ha funzionato bene. Si ritrovano a fare un campionato che non era nelle previsioni, ma a noi non interessa tanto perché dobbiamo fare la nostra partita, pensare alla nostra situazione ed ai nostri problemi".

Cosa ne pensa della conferenza stampa di Tesoro di qualche giorno fa?
"Sono cose che non mi interessano, io mi confronto con Cairo e vado avanti con lui. Tutto ciò che succede non è problema mio, devo preoccuparmi di squadra, staff tecnico e di tenere compatto il gruppo".