Undici metri di speranza, Ciro c'è sempre. Ma nella Lazio sono spariti i top player...
Undici metri di speranza. Undici passi per ribadire un concetto: la Lazio c'è ancora. Respira. È in difficoltà, non ha assimilato le idee di Sarri e non riesce a liberarsi mentalmente, oltre a non aver ancora ingranato fisicamente. Ma non è rimasta al tappeto, anzi ha reagito nel finale, sia contro il Cagliari domenica che ieri sera contro il Torino. E ora c'è il derby, domenica: inutile sottolineare il peso della sfida dell'Olimpico.
Contro la Roma ci sarà bisognò della miglior Lazio possibile al momento. E soprattutto a Sarri per affrontare Mourinho servono i top player, quelli che nel ciclo Inzaghi hanno sempre fatto la differenza mentre in quest'inizio di stagione ancora non si sono prese le copertine. Sono Luis Alberto, Milinkovic e Acerbi, senza contare i nuovi arrivati Felipe Anderson e Pedro, che possono avere qualche scusante in più. Immobile? Lui no, lui il suo lo fa sempre: cos'altro chiedergli di più di 6 gol in 5 partite? Davvero poco.
Da Luis Alberto, Milinkovic e Acerbi invece i tifosi e Sarri si aspettano altre prestazioni, di un livello superiore. I cambiamenti rispetto al gioco dell'anno scorso sono tanti, non riguardano solo il modulo in campo, e sembra che loro ne abbiano risentito più degli altri. Non fanno più la differenza, non sono più il valore aggiunto della Lazio. Un trend che deve cambiare, perché non si può chiedere a Cataldi, Akpa Akpro o Marusic di trascinare una squadra verso il vertice. Lo devono fare loro, i top player: Luis Alberto, Milinkovic e Acerbi, insieme a Immobile, Felipe Anderson e Pedro. Ancora non ci sono riusciti, ora c'è il derby. Quale migliore occasione per prendere il volo?