Occhio al Cesena!
Un Toro ferito, anche se con 22 punti in saccoccia che pure non sono una vergogna,è sempre un Toro che ha ancora bisogno di dimostrare il suo valore: in B sono pochissimi. Il Cesena poi è lanciatissimo. 25 punti in classifica frutto di 13 risultati utili consecutivi e di conseguenza sopra i granata. E così al Manuzzi c’è Bisoli che non solo sfida una blasonatissima avversaria, ma anche la storia della stessa società bianconera e Gigi Radice, fino a oggi titolare della striscia più lunga di sempre (14 nel 1972-’73). Lo fa soprattutto senza portiere. Perché un portiere normale ce l’ha, Tardioli, che ha sempre fatto il secondo in modo eccellente risultando spesso decisivo negli equilibri del gruppo. Chissà se per una sera potrà travestirsi da Antonioli. Bisoli, che da tradizione non parla mai degli assenti, recupera Biasi e rinvia il debutto di Franceschini che partirà dalla panchina. Così, senza Djuric e Bucchi, l’ex in campo è Malonga (prima volta dal primo minuto) supportato da Schelotto e Do Prado.
Colantuono invece, reduce dalla batosta di Piacenza contestato dai tifosi, ma difeso da Rino Foschi che lo ha voluto fortemente, ridisegna il suo Torino. Fuori il capitano Di Michele, via libera alla doppia punta Bianchi-Vantaggiato con il giovane Gorobsov dietro.