Milan, Mihajlovic dalla sala stampa: "Se qualcuno pensa sarà facile contro il Toro, meglio che resti a casa"

26.02.2016 13:49 di  Claudio Colla   vedi letture
Fonte: www.acmilan.com
Milan, Mihajlovic dalla sala stampa: "Se qualcuno pensa sarà facile contro il Toro, meglio che resti a casa"
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Alberto Lingria/PhotoViews

Queste le dichiarazioni, riportate sulle pagine del sito ufficiale del Milan, rilasciate da Sinisa Mihajlovic, tecnico rossonero, durante la conferenza stampa appena conclusasi: "Giustamente Ventura carica i suoi, come d'altronde devo fare anche io. Sarà una gara difficile. Ventura lo stimo, e mi piace molto come gioca. Loro sono forti, e hanno buoni tempi di gioco. Sono pericolosi in avanti, e se qualcuno pensa che domani sarà facile, meglio che resti a casa. Dobbiamo cercare di vincere a tutti i costi. Le prossime 3-4 partite si decide la nostra stagione. Non possiamo perdere altri punti contro squadra che sulla carta sembrano più deboli. Dobbiamo accorciare per arrivare più vicini al terzo posto e per poi giocarsela nel rush finale. Dobbiamo proseguire su questa strada. Fuori casa con Roma e Napoli abbiamo pareggiato, abbiamo vinto in casa con Fiorentina e Inter. Ora dobbiamo vincere. All'andata buttammo via la gara, con loro che ci segnarano al primo tiro in porta . Dobbiamo vendicarci anche di questo. 

Siamo una squadra con l'anima. Ci crediamo e stiamo sempre in partita. Dobbiamo migliorare nel chiudere le partite. Per questo dico che i cambi sono fondamentali. Contro il Napoli avremmo potuto crederci ancora di più. Bisogna sempre provare a vincere la partita. Mi aspetto sempre molto da quelli che entrano a gara in corso e possono cambiare la partita. 
Il merito è dei ragazzi. Devono sempre dare il massimo e io devo gestirli. Magari come con Alex con allenamenti mirati. Loro vanno in campo, io trasmetto una certa mentalità. Cerco di trasmettere serenità e tranquillità. Ho avuto allenatori in carriera di tutti i tipi. Serve sempre equilibrio nel bene e nel male. Ai giocatori e all'ambiente. I ragazzi sono usciti fuori ed è merito loro. Il Bayern Monaco gioca un altro sport. Noi quando li abbiamo incontrati nell'Audi Cup ci siamo parlati, e vogliamo avvicinarci a quel livello. Poi per arrivare lì, non è facile, dipende da molti fattori. Solo Bayern e Barcellona giocano così. Nemmeno il Real Madrid ha un gran gioco. Queste squadre sono sempre in Champions e in alto in classifica. Il Milan negli ultimi anni è stato dietro. Noi stiamo cercando di migliorarci sempre, però ci vuole tempo per arrivare a certi standard. Anche noi vorremmo giocare come loro, ma oggi Bayern e Barcellona giocano un altro sport. Non solo per noi, ma anche per gli altri. Dipende molta dalla mentalità del paese. In Spagna si pensa al possesso. In Italia e in Inghilterra è diverso. Balotelli a Napoli ha fatto abbastanza bene. Dipende da lui. Se entra in campo, deve sempre dare il massimo. Deve avere l'atteggiamento giusto, poi tutto il resto arriva. Diego Lopez in quelle gare non diede il massimo per alcuni problemi fisici, poi ho parlato con Abbiati, per avere un opinione su Gigio quando pensavo di lanciarlo. Vedevo Donnarumma molto bravo in allenamento, e avevo paura di bruciarlo. Poi ho capito che a livello mentale lui è molto forte. Abbiamo deciso di comune accordo di metterlo in campo, ma si capiva che Donnarumma aveva grandi qualità. 

Inter-Juventus? Il risultato non è un problema. L'importante è che vinciamo noi. Anche Fiorentina-Napoli non mi interessa, dobbiamo fare i tre punti noi. 

Zapata è diverso rispetto ai nostri centrali a disposizione. Se si giocasse con il fisico e in velocità, lui è tra i migliori al mondo. Qualche volta perde la concentrazione. Anche all'inizio giocò qualche gara buona, ma poi faceva qualche errore dovuto alla mancanza di concentrazione. Ci ho parlato tante volte e mi fa piacere che sia tra i migliori adesso. Gli rompo le scatole sul concetto della concentrazione. Come ha dimostrato a Napoli, se resta concentrato, non ce n'è per nessuno. 

A Roma abbiamo giocato senza Montolivo con Kucka e Bertolacci. Abbiamo tre giocatori per quel ruolo. Poli, Bertolacci, Mauri, può giocare uno di questi. Bertolacci ha avuto un infortunio quest'anno che l'ha frenato, ma parlandoci si accorge che anche lui esce alla distanza, ed è molto sensibile. Bisogna dargli fiducia, lui deve prendersi qualche rischio in più, ed è cosciente di questo. Per noi è un giocatore importante, e sono sicuro che farà bene. Da Napoli a Napoli sono 19 partite, e per punti fatti in questo lasso di tempo siamo al quarto posto. Adesso abbiamo dimostrato che chi sta davanti a noi in classifica in realtà non ha nulla in più di noi. Dobbiamo recuperare punti contro le più piccole, e non commettere gli stessi errori dell'andata. Giocando contro le grandi si può vincere o perdere, mentre con le altre bisogna vincere a tutti i costi. Non c'è nulla di scontato, ma se giochiamo come sappiamo, ad esempio Fiorentina o Inter, possiamo vincere e possiamo fare punti. Abbiamo 6 punti in più rispetto al girone d'andata. Proseguiamo su questa strada e cerchiamo di vincere domani. 
Per una squadra è sempre meglio passare il turno in Coppa. Ora forse hanno più tempo per preparare le sfide, ma non sono preoccupato. Io spero sempre che le italiane vadano fino in fondo. Pensiamo a noi stessi. 

Nel girone d'andata abbiamo avuto difficoltà con le grandi, mentre adesso non perdiamo. Si parla sempre di demerito degli altri, mai di merito nostro. Ventura? Un grande allenatore, è uno dei miei preferiti. Forse meritava una grande squadra, ma ci sono anche i momenti e i treni giusti. Bisogna trovarsi nei momenti giusti. Ventura ha tutte le qualità per dirigere una grande squadra. Noi diamo importanza a tutte le fasi di gioco e lavoriamo sempre alla stessa maniera. Poi, se dovessimo accorgerci di subire gol in una certa maniera, si lavorerà nel particolare. Noi comunque pensiamo alla sua interezza. Anche sulle palle inattive subiamo meno gol, rispetto al passato. 

Magari dall'esterno si pensava che potessimo sprofondare dopo l'andata con il Napoli, ma poi vedevo all'interno e avevo una percezione diversa. Sapevo che mancava un pizzico di quel qualche cosa per farci svoltare. Sapevo che sarebbe arrivato. Speravo di risolvere i problemi prima, ma sapevo che ci sarei riuscito. I ragazzi sono stati bravi a crederci continuando a lavorare. Questa è la strada giusta.

Abbiamo cambiato modo di lavorare. Ognuno ha il suo. Ognuno di noi ha le sue richieste da fare alla squadra. Abbiamo trovato qualche difficoltà nei primi due-tre mesi. Me lo dicevano i ragazzi. Come ti alleni, poi giochi. Una volta abituati, poi i nostri stanno bene".