Marino: "Vorrei che il 2009 ci regalasse una favola"
"E' stato un anno strabiliante". Pierpaolo Marino stila il suo bilanco dell'anno solare. E non sono solo cifre ma sensazioni, emozioni, speranze ed ambizioni.
Da gennaio a dicembre. Direttore, 12 mesi tutti d'un fiato...
"Sì, abbiamo vissuto un 2008 stupendo. Se torno indietro con la memoria mi sembra eccezionale ciò che siamo riusciti ad ottenere. Dal primo anno in serie A alla conquista dell'Europa. E poi questi ultimi mesi della nuova stagione meravigliosi. Per poche ore siamo stati anche la primo posto in classifica...".
Da dove nasce quello che lei stesso ha battezzato un "miracolo"?
"Per me nasce dal giorno che io ho definito 'il day after'. Siamo ripartiti dalle ceneri. Poi dal momento in cui siamo riusciti a fare una campagna acquisti con i tempi necessari, ovvero dal gennaio 2005, questa squadra non fa altro che vincere. Io dico che si è creata una felice combinazione di elementi che ha dato vita a quello che io chiamo circuito virtuoso. La nostra Società è cresciuta gradualmente rinforzando oculatamente tutti i settori. Sul piano tecnico abbiamo rimpinguato l'organico con l'inserimento di giovani talenti che si sono uniti ad un gruppo solido ed unito. Abbiamo avuto la giusta gestione dei momenti di crescita blindando i nostri gioielli. Tutto ciò ha contribuito ad una perfetta integrazione di tutte le componenti".
De Laurentiis le ha dato l'Oscar del 2008...
"Ed io lo ringrazio. Ho ascoltato le sue belle parole e mi hanno fatto molto piacere. Ricevere un premio allegoricamente cinematografico da un maestro del settore quale è Aurelio mi riempie di gioia ed orgoglio perché significa che ho ricambiato la sua stima ed il suo affetto con i risultati che si attendeva. Voglio dire che il Presidente sin dal primo giorno che mi ha incontrato ha avuto per me sempre frasi di incoraggiamento e riconoscimento. Ho lavorato in tanti club autorevoli sinora ma le gratificazioni che mi ha reso pubblicamente De Laurentiis non le avevo ricevute mai in passato, se non in privato. E questa è una qualità importante che io voglio riconoscere al Presidente, un uomo che ha capacità umane uniche oltre ad avere la grande bravura di saper scegliere i suoi collaboratori".
I momenti più belli dell'anno?
"Ne scelgo due. Il primo: la vittoria sul Milan a maggio dinanzi ad un San Paolo che traboccava di gioia. Scene così non le vedevo dall'epoca d'oro. Il secondo: l'ingresso in Europa dopo tanti anni, la sera del match contro il Vllaznia".
L'Oscar di Marino per il 2008... "Ad Aurelio De Laurentiis per la cifra e la statura che ha conferito alla nostra Società. Anche grazie a lui Napoli è diventata un esempio di onestà intellettuale, rigore e correttezza di gestione manageriale di una realtà calcistica che oggi può rappresentare un modello di riferimento per tutti".
E l'Oscar per i calciatori a chi lo dà?
"A Gigi Vitale come miglior napoletano, per essere riuscito con pulizia morale e lavoro ad assurgere nella prima squadra. Poi, tra i nuovi arrivati, oltre al grande riconoscimento per Maggio che io stesso ho voluto fortemente a Napoli, vorrei premiare Denis per la straordinaria professionalità e per il modo di vivere. E' un attaccante che riesce a a rendere semplice ciò che per gli altri è difficile. Altrimenti non sarebbe tra i bomber principi di questo campionato, senza aver battuto neppure un rigore".
Un desiderio per il 2009...
"Io non faccio annunci. Preferisco che a sognare siano questi splendidi tifosi che rappresentano la nostra anima. Loro sì che possono esprimere tutti i desideri che vogliono. Il nostro obiettivo è far sì che i loro sogni si avverino. Vorrei che il Napoli fosse la favola del 2009...".