"Livorno, quanta scelleratezza devono sopportare i tifosi?"

21.11.2011 12:24 di  Riccardo Billia   vedi letture
Fonte: amaranta.it
"Livorno, quanta scelleratezza devono sopportare i tifosi?"
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© foto di Alberto Fornasari

L'inattesa caduta interna contro l'Ascoli ultima in classifica, ha suscitato sconforto tra i sostenitori amaranto. Il ritmo altalenante dei labronici, sta infatti facendo sorgere domande e riflessioni su quello che sarà l'obiettivo di stagione. David Mosseri di Amaranta.it, condensa il malumore attorno alla squadra di Novellino, prossima avversaria del Toro: "Ci eravamo sbagliati? E’ come svegliarsi bruscamente dopo aver sempre sognato qualcosa di diverso. Il Livorno ha fornito l’ennesima prova di immaturità, e la richiesta di continuità di risultati è stata disattesa nel modo peggiore. Sono ormai troppe le occasioni perse, troppe le conferme negative per non capire che forse davvero dobbiamo accontentarci di fare la parte dei comprimari in questa stagione. Tutto quello a cui dobbiamo aspirare è solo arrivare il prima possibile a quota 50 punti per garantirci la permanenza nella Cadetteria?. Tutto fa ormai pensare che sia così e in questo la società ci ha messo uno zampino gigantesco. Basta dare uno sguardo alla classifica cannonieri per rendersene conto. Ci siamo privati di un giocatore come Tavano che a Empoli è tornato a dimostrare quanto vale che è un lusso per la categoria e che aveva più volte dichiarato di voler restare in maglia amaranto. Per non parlare di un rincalzo di lusso come Danilevicius lasciato partire, o come Iori, pedina fondamentale di centrocampo, anche lui intenzionato a rimanere a Livorno. Ma la lista di errori in questi anni è così lunga e deprimente che pare superfluo farla. Allora ci chiediamo a che gioco si sta giocando? Quanta scelleratezza devono sopportare ancora i tifosi amaranto? Fino a dove si vuole arrivare? E’ evidente che se non si interviene a gennaio tutte le nostre illusioni resteranno tali. Ci siamo lasciati illudere da quel senso di rinnovamento e di gioventù che, almeno inizialmente, l’acquisto di alcuni giovani di belle speranze (molti dei quali originari della provincia di Livorno) aveva lasciato presagire. Sembrava che le loro motivazioni inserite in un buon complesso potessero portare essere in grado di trascinare tutto l’ambiente. Ora di fronte all’evidenza dei fatti e ai macroscopici errori societari la nostra speranza è che venga in fretta gennaio e che la società, per una volta, ci stupisca intervenendo con intelligenza sul mercato e dimostrando, lei per prima, di credere che sia possibile raggiungere qualcosa di diverso di una tranquilla salvezza".