L'Atalanta si ferma a quattordici: non perdeva da febbraio, da Toro a Toro
L'Atalanta non perdeva dallo scorso 23 febbraio. Era un sabato pomeriggio, di fronte c'era ancora Walter Mazzarri con il suo Torino, i nerazzurri erano a tre giorni dalla sfida d'andata di Coppa Italia contro la Fiorentina, per la sfida che dava l'accesso alla finale. Una striscia ai limiti dello storico, perché i risultati utili consecutivi erano 14, escludendo però la finale contro la Lazio. Da Toro a Toro, con una differenza sostanziale: quella era stata la peggiore Atalanta dell'epoca Gasperini, la zona Champions League si allontanava e sembrava oramai irraggiungibile, visto lo scatto del Milan. Com'è andata a finire è stato chiaro.
Oggi c'è l'evidenza di una squadra che corre e che, per un'ora, ha avuto la meglio fisicamente delll'avversario, salvo poi prendere due gol su calcio piazzato e un altro su un uno-due sulla sinistra, con Toloi - rientrante dopo tempo - che arrancava dietro al velocissimo Berenguer. Cose da registrare, anche se il tecnico ha poi detto che è un "risultato casuale". Virgolettato confermato anche da Mazzarri, perché era una partita da tripla, con molte possibili interpretazioni e risultati finali.
Dall'altra parte il Torino ha dimostrato solidità, forse anche la maturità che in alcune circostanze era mancato negli anni scorsi. Belotti gladiatorio, anche se con le polveri bagnate, un paio di circostanze in cui il risultato poteva prendere maggiormente corpo. Insomma, per l'Europa i granata ci riproveranno, magari stavolta senza passare dalle forche caudine dei preliminari. Magari con una mano sul mercato, giunto all'ultima giornata.