Inter, Spalletti: "Con il Toro bisogna essere veloci. Miha? Ha una bella faccia tosta..."
In conferenza stampa il tecnico Luciano Spalletti ha parlato sia del match di domani contro il Torino che del futuro dell'Inter, mettendo in risalto il fatto che nel mercato di gennaio potrebbe non esserci bisogno di comprare qualcuno, anche se un minimo di movimento potrebbe starci.
Riguardo alla gestione tecnica della sua squadra il mister toscano ha sottolineato il miglioramento della sua difesa: "Stiamo migliorando sul pacchetto arretrato. Ci sono quegli avversari in grado di fare grandi giocate e creare tante occasioni e lì devi essere bravo a bloccarle per ripartire in fase offensiva. Così ci si gioca il risultato finale".
Riguardo alla formazione per domani dovrebbe essere confermato lo zoccolo duro della squadra, anche se potrebbe esserci qualche novità: "Si sono allenati tutti bene e ho l'imbarazzo della scelta. Ho a pieno regime Brozovic, Joao Mario, Cancelo e Dalbert che inizia a far vedere le sue qualità. Grossomodo resta la stessa formazione, ma si può pensare anche alle alternative senza perdere qualità".
Sul Torino Spalletti ha predicato attenzione: "Bisogna fare attenzione alle reazioni sulle fughe. Belotti quando ti finta non lo fermi, bisogna leggere le azioni in modo corretto perchè spesso poi è troppo tardi. Non puoi stare lungo perché sennò non guadagni campo. Bisogna stargli addosso ed evitare che possa attaccarti alle spalle. Iago e Ljajic vengono a prendere palla tra le linee e ti obbligano a essere parecchio svelti. Il Torino è ormai al completo, ha recuperato tutti e non è successo molte volte fino ad ora. Noi dobbiamo volerci misurare con queste squadre con la voglia di vincere. Essere vestiti di questi colori impone la vittoria, impone correre fino al 98esimo minuto".
Parland di Sinisa Mihajlovic Spalletti ha ricordato: "Sinisa tecnico rispecchia lo spessore e la personalità che aveva da calciatore. Ha la faccia tosta anche in conferenza, che aveva già anche prima senza sforzarsi troppo. A Milano lo conoscono bene. E' molto esperto, qui ha fatto cose importanti. Un po' di carattere può essere un qualcosa che ci accomuna. La storia bisogna conoscerla e ricordarsi dove e quando ha cominciato".
C'è ancora spazio per un pensiero sui fatti che hanno riguardato Anna Frank: "Non vorrei si parlasse di qualcosa solo quando accade e poi dimenticata dopo una settimana. Si è dato spazio, è vero, ma c'è sempre il contesto del risultato della gara. Una società che sceglie di comunicare attraverso l'odio non può sopravvivere. La reazione però c'è stata".