Con Cotroneo
E' stato una delle colonne portanti del Padova, ma ora il capitano, Paolo Cotroneo, è finito ai margini. Con lui parliamo del suo difficile momento e di tanto altro ancora.
Dopo un grande amore, con il Padova le cose si sono complicate. Che momento stai vivendo?
"Non me lo riesco a spiegare. Calcisticamente sto facendo bene, moralmente ho un rapporto splendido con tutti e negli ultimi due anni ho cercato di fare sempre il mio essendo anche il capitano. Dopo l'infortunio, però, mi sono trovato sul mercato, da una parte e non me lo sarei mai aspettato. In ogni caso non sono uno che fa polemiche, penso al futuro e aspetto una nuova proposta per rilanciarmi".
Pensi che sia tutto nato dall'infortunio o no?
"L'infortunio c'è stato, ma è stato superato brillantemente ed anche in tempi brevi vista la media. Con il mister ho sempre avuto un rapporto splendido, a maggior ragione essendo capitano, e non trovo un motivo per il quale possa essere finita così. Purtroppo questo mondo è fatto così, ognuno ha i suoi pensieri e con i cambi a livello dirigenziale magari si punta su altri giocatori. Sono cambiati i progetti e dopo cinque anni magari hanno pensato di puntare su altri, mi sono fatto quest'idea perché non ci sono mai stati problemi di altro tipo".
Quanto ti dispiace lasciare Padova?
"Tantissimo, ho passato cinque anni bellissimi e ho coronato l'obiettivo per il quale sono arrivato: portare il Padova in serie B. Ho giocato tanto, spesso bene e i tifosi mi vogliono un bene dell'anima. Questa è la riconoscenza più bella che ci possa essere. So che non è una scelta fatta da parte mia, sono costretto, quindi preferisco andare a giocare le mie carte da una parte senza fare il villeggiante qui. Padova rimarrà nel mio cuore a prescindere, anche perché qui sono nati i miei figli".
Hai già ricevuto proposte?
"Di concreto niente, si sta parlando con un paio di società e si stanno valutando un po' di cose".
Con mister Sabatini hai cercato un confronto?
"Abbiamo parlato più di una volta e mi ha fatto capire che la società ha sposato un nuovo progetto puntando su nuovi giocatori. Hanno pensato di aver concluso un ciclo e in questo senso mi hanno messo da parte, non per qualche problema tecnico o a livello comportamentale".
Che partita ti aspetti martedì?
"La squadra vuole rilanciarsi, veniamo da cinque sconfitte in sei partite e sarà una partita difficile perché a livello mentale, questo penalizza. Bisogna ritrovare la giusta serenità, come ad inizio stagione".
Tu sei di Palermo, tifi anche per loro?
"Sì, ho giocato nelle giovanili del club e lo porto sempre nel cuore. Tifo Palermo, Milan, ma di solito mi concentro principalmente sul club per cui gioco".
Come valuti quindi i campionati di Milan e Palermo?
"Il Palermo sta facendo un ottimo campionato vista la rosa a disposizione. Il presidente è super carico, si aspetta sempre tanto e tutti vorrebbero sempre il massimo, ma penso potranno togliersi comunque soddisfazioni importanti. Il Milan è partito male, ma è la squadra che in Italia gioca il calcio più bello e conquista sempre quello che merita. A differenza dell'Inter, magari più brutta da vedere e vincente in Italia, gioca un calcio migliore e vince a livello mondiale".