Bufera social su Insigne dopo lo scherzo de "Le Iene"

18.02.2019 16:28 di  Claudio Colla   vedi letture
Bufera social su Insigne dopo lo scherzo de "Le Iene"
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© foto di Insidefoto/Image Sport

La sua prima da capitano del Napoli a tutti gli effetti resterà per sempre, nell'immaginario comune, sporcata dal deprecabile spettacolo offerto sulle frequenze di Italia1, nel corso dello scherzo orchestrato dal programma "Le Iene", durante il quale Lorenzo Insigne ha sottoposto la compagna (e madre dei suoi due figli), Jenny Darone, a un trattamento che, al netto di previe scelte di sceneggiatura che prevedessero un accordo col giocatore stesso (difficilmente però un qualsivoglia agente o consulente d'immagine suggerirebbe di inscenare quanto visto nel corso del programma), sembra far trasparire la presenza di una tendenza a un pesante abuso domestico e coniugale. Arduo anche solo iniziare a chiedersi come A) I professionisti della redazione Mediaset abbiano ritenuto di trasmettere il filmato scegliendo di proporre in chiave comedy la gelosia ossessiva mostrata dal calciatore nei confronti della Darone (alla quale sarebbe stato proposto, nella finzione dello scherzo, un provino per una parte da attrice, in un ruolo che avrebbe previsto la messa in scena di effusioni amorose), scaturita nelle suddette forme di abuso, e B) Il giocatore (forse non in grado di comprendere appieno conseguenze e gravità della situazione, e magari ancor peggio consigliato) abbia dato il benestare per la trasmissione del filmato su Italia1. In ogni caso, dopo la messa in onda, è tornata in auge una storia Instagram, postata lo scorso 25 novembre sul profilo ufficiale dello stesso Insigne, che ritrae la coppia in un tenero abbraccio, accompagnato dal testo "Insieme per fare squadra e dare #unrossoallaviolenza sulle donne" (che ripostiamo in calce all'articolo, bersagliata da parte del popolo social, che ha dato luogo a una pioggia di commenti, per utilizzare un eufemismo, men che lusinghieri. Sul tono di (non riportiamo naturalmente le parti intrise di turpiloquio, molto presente, come ci si può aspettare, lungo tutto l'elenco dei commenti): "Vergognati. Ti dovrebbero levare il diritto di rappresentare la nazionale anche se si parla 'solo' di calcio"; "Prima del servizio delle iene non sapevo chi fossi. Ora lo so e non ti stimo per niente"; "Comincia da te stesso, se vuoi dare un rosso alla violenza sulle donne!". Ci si chiede, inoltre, se non sarebbero opportune le prese di distanza ufficiali, in ossequio alla battaglia contro il femminicidio e alla violenza di genere, che qualunque istituzione degna di tale nome debba sposare, e in omaggio a tutte le donne che ne sono state e ne sono tuttora vittime, da parte della SSC Napoli, della Lega Serie A, e della FIGC, data la militanza di lungo corso del calciatore tra le file della Nazionale. Inclusa un'eventuale esclusione, simbolica, dal prossimo impegno ufficiale della stessa Nazionale di Roberto Mancini. Come inequivocabile messaggio di integrità, a fronte di comportamenti come quello mostrato da Insigne, vergognosi e indegni non solo di un atleta professionista, ma di una qualunque persona che sia minimamente inserita nel contesto sociale di oggi, basato, almeno idealmente, sulla parità di genere, sul rispetto della convivenza civile non solo in ambito pubblico, ma anche privato e domestico. Senza per questo voler emettere un verdetto inappellabile nei confronti del giocatore, dal quale inevitabilmente ci si aspetta una risposta sull'accaduto.

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Insieme per fare squadra e dare #unrossoallaviolenza sulle donne

Un post condiviso da Lorenzo Insigne (@lorinsigneofficial) in data: Nov 25, 2018 at 1:18 PST