Arrigoni: "Toro, altra categoria, ma stiamo diventando grandi"

01.04.2010 16:54 di  Raffaella Bon   vedi letture
Fonte: il piccolo
Arrigoni: "Toro, altra categoria, ma stiamo diventando grandi"
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© foto di Giacomo Morini

Torino è una delle squadre più forti del torneo. È inutile fare finta che loro non abbiano alcune pedine con dentro motori diversi da quelli della B. Però anche i granata per il momento vanno a corrente alternata ma alla lunga il loro spessore credo possa emergere». Daniele Arrigoni sa che la gara di domani all’Olimpico rappresenta per i padroni di casa un’occasione unica per continuare la loro risalita verso i vertici della classifica. Ma sa anche che la Triestina non può accontentarsi del ruolo di vittima predestinata.
È vero che la classifica oggi, dopo una lunga serie di risultati positivi (eccetto la sconfitta con il Gallipoli), è più tranquilla. Ma l’Unione è un gruppo che deve essere tenuto sempre sulla corda. «È evidente che loro ci aspettano a braccia aperte per conquistare altri tre punti. Stanno navigando con il vento in poppa - dice Arrigoni - e cercheranno di mettere a frutto i colpi dei loro giocatori migliori. Però la gara non mi preoccupa perché la mia squadra è capace di giocare un grande match, così come di farne uno senza intensità come è successo a Lecce contro il Gallipoli. I giocatori devono scendere in campo con la pressione addosso. Dobbiamo crederci, anche se andiamo sotto nel risultato. Se vuoi giocartela con il Toro devi avere una tecnica superiore alla sua che noi non abbiamo. Quindi ci resta da utilizzare la grinta, la determinazione. E poi anche i granata giocano a corrente alternata».
Ma la continuità questa Triestina fatica a trovarla anche nell’ambito di una stessa partita. «In questo campionato di serie B così equilibrato - spiega il tecnico romagnolo - spesso ci sono diverse partite nella stessa partita. A noi succede spesso e sotto questo aspetto dobbiamo cercare di migliorare. Abbiamo un’urgenza pressante di fare punti per conquistare la salvezza. E questa urgenza continuerà anche nei prossimi mesi, purtroppo. Ma mi sento di dire che in questi due mesi di lavoro la squadra è diventata più squadra». La Triestina però finora è stata incapace di rimontare. Ed è una situazione che a Torino, più che su altri campi, potrebbe capitare. «Infatti dobbiamo stimolate i giocatori - continua Arrigoni - alla reazione. Contro il Padova , sabato scorso, ci siamo riusciti». In casa alabardata c’è una certa allergia a guardare calendario e classifica. Ma le prossime gare nascondono non poche insidie per gli alabardati. Oltre all’incontro di domani ci sarà da affrontare in casa il Brescia alla vigilia di due trasferte ravvicinate ad Ascoli e Cittadella. «Nei prossimi tre-quattro turni la classifica comincerà a delinearsi - osserva Arrigoni -. In questo momento solo noi e Piacenza, tra le pericolanti, abbiamo un ritmo di quasi due punti a partita. Ma ripeto purtroppo il nostro destino si consumerà nelle ultime giornate». E proprio da fine aprile il tecnico conta di avere un gruppo in buona forma e soprattutto con le sue pedine più preziose a disposizione. «Se ho un rammarico alla vigilia del match di Torino è quello di aver perso alcuni elementi importanti sul piano tecnico e tattico. Oltre a Godeas, le assenze di Testini, Gissi e Tabbiani sono pesanti. Un nuovo assetto? Ci ho pensato. Ho abbondanza di centrocampisti e la logica suggerirebbe di giocare a tre. Ritengo tuttavia che questo non sia il momento di creare confusione. Ho troppo poco tempo per lavorare su novità tattiche. E poi, diciamocelo francamente, abbiamo bisogno di risultati. Se riusciamo a trovarli giocando bene è meglio, altrimenti pazienza».