Un giallo e una data "3 minuti e 40 secondi". Il nuovo libro di Mauro Saglietti, pazzo di Miha

07.11.2016 18:04 di  Marina Beccuti  Twitter:    vedi letture
Un giallo e una data "3 minuti e 40 secondi". Il nuovo libro di Mauro Saglietti, pazzo di Miha
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© foto di Marco Spadavecchia

E' appena uscito e si appresta ad essere un nuovo libro sul Toro dal fascino misterioso, un giallo e un derby, quello del 3-2 con la rimonta granata che si sintetizza proprio con il titolo: "3 minuti e 40 secondi", scritto da Mauro Saglietti, Robin Edizioni. Dopo Hurricanes, che ripercorre il Torino dell'84/85, Mauro Saglietti, che di professione non fa propriamente lo scrittore, anche se lavora nel campo editoriale, è tifoso del Toro, ovviamente, appassionato di musica e di scrittura e in questo suo nuovo libro, c'è tutto, il giallo ambientato a Torino, e si sa che il capoluogo torinese è appassionante per far svolgere storie con tanto di suspense, che spesso poi diventano film o serie tv, c'è la musica intrigante degli anni '80, e poi c'è il Toro, ingredienti giusti per prendersi una pausa e leggere.

"Questo progetto è partito anni fa. Scrivere una storia sul Toro, come base, ma divenisse un giallo onirico. Sullo sfondo c'è quel derby pazzesco del 27 marzo 1983, con 65mila spettatori e il risultato finale 3-2 a favore del Toro, che era andato in svantaggio sullo 0-2. Con la rimonta in 3 minuti e 40 secondi", ha detto mauro Saglietti a TorinoGranata, in collaborazione con Radio Beckwith.

Pensando a quegli anni, nella storia c'è anche della politica?

"No, politica effettivamente no, ma c'è una parte sociale, un accenno alla Torino di quegli anni, dove ci fu anche la tragedia del Cinema Statuto. C'è un forte legame storico tra la città e ovviamente il Toro. E tanta musica, visto il periodo assai fiorente di quell'epoca in tutti i generi musicali. Posso citare "Breakfast in America" dei Supertramp".

Ci puoi dire qualcosa della trama?

"Andrea e Laura sono due ragazzi degli anni ’80. Inseparabili e innamorati, stanno insieme da poco, ma hanno qualcosa di speciale che li lega, oltre al tifo per il Toro. Tutto sarebbe bello, ma c’è un’ombra nelle loro vite. Un pazzo, un uomo dallo sguardo folle, che li perseguita per qualche motivo sconosciuto. 27 marzo 1983, il giorno in cui tutto cambia e i due ragazzi, mentre stanno andando allo stadio, sono inseguiti dal folle e costretti a rifugiarsi nei sotterranei di una Torino ancora misteriosa. Non saranno mai più ritrovati".

Poi lo scenario cambia...

"Sì, arriviamo nel 2008. La città e la gente sono diversi, la patina post olimpica ha spazzato via specificità e ricordi, spesso anche illusioni. E' sicuramente un'altra Torino, che ha perso la sua etichetta di città operaia. Un uomo e una donna, due ex colleghi col loro carico di passato da dimenticare e di cinismo, scoprono quasi casualmente di avere avuto a che fare con quei due ragazzi, scomparsi 25 anni prima. Di loro non resta molto, un vecchio diario che non ha mai parlato, l’amore per un Toro che non c’è più. Iniziano una indagine dapprima poco convinta, poi intensa, che diventa disperata quando si accorgono che dietro la loro scomparsa c’è tanto da nascondere e poco da rivelare e che tempo e potenti organizzazioni hanno cercato e cercheranno di opporsi con tutte le loro forze alla scoperta della verità. Fino a quando, un piccolo particolare, sempre rimasto sotto gli occhi ma trascurato, non indicherà la via per il mistero e per il colpo di scena finale, che porterà a rivivere ancora una volta quei 3 minuti e 40 secondi".

La prima presentazione avverrà al Museo del Toro.

"Sì, sarà il 2 dicembre alle 21,15 nei locali di Villa Claretta, dove si trova appunto il Museo del Toro. Sarà una presentazione particolare, non la classica, ma con l'aggiunta di un piccolo scenario di carattere teatrale".

Il libro uscirà in Ebook tra un mese e mezzo, in tempo, diciamo, per Natale.

Prima di lasciare Mauro Saglietti, gli chiediamo come trova il nuovo corso granata con Sinisa Mihajlovic.

"Strepitoso, lo possiamo considerare il Toro dei pazzi. Perchè bello e imprevedibile. Devo dire che con Ventura, cui riconosco anche grandi meriti, mi era venuta un po' meno la passione, mentre Miha mi ha fatto tornare la voglia immensa di Toro, da non vedere l'ora di vivere la prossima partita".