Mondovì, un premio per ricordare Aldo Cattaneo

Bandiera della Carassonese, prima come giocatore e poi come allenatore.
21.02.2015 11:24 di  Marina Beccuti  Twitter:    vedi letture
Fonte: Ufficio Stampa Mattia Bertolino
Mondovì, un premio per ricordare Aldo Cattaneo
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© foto di Jacopo Duranti/TuttoLegaPro.com

Dici “calcio” a Mondovì e pensi alla “triplice”, la terna Gasco-Turco-Cattaneo che ha fatto le fortune della Carassonese. È con grande gioia, dunque, e nel segno della continuità, che il premio ad un giocatore che, dopo aver calcato i campi del torneo internazionale “Piccole Grandi Squadre” è approdato al calcio professionistico, passa dal ricordo di Piero Gasco a quello di Aldo Cattaneo.

Nato ad inizio anni ’20 nell’alessandrino, Cattaneo, terzino inossidabile, approdò prima al Vado e poi al Savona. Il suo incontro con Mondovì avvenne durante la Guerra, durante le partite amichevoli che Eugenio Turco e Meo Ellena organizzavano durante le loro licenze militari.

L’Usm lo acquistò per 80 mila lire, ma dopo la retrocessione monregalese, Cattaneo si trasferì a Fossano prima e Cuneo poi, in Serie C e in quarta serie. Prima del ritorno definitivo sotto il Belvedere, nel 1957. Difese i colori di Mondovì fino a 39 anni, prima di intraprendere la carriera di allenatore.

Amico sincero del portiere del grande Torino Bacigalupo, conosciuto ai tempi del Cairo, Aldo era, però, un tifoso juventino. Il suo unico figlio Edoardo, per tutti “Edo”, ricorda quella volta che il padre lo portò a vedere Juventus-Roma al vecchio Comunale di Torino, tenendolo in braccio per tutti i 90’. I suoi giocatori preferiti erano John Charles e Omar Sivori.

Anche Edo è stato una bandiera della Carassonese: giocava in fascia anche lui, ma in posizione più avanzata del padre. Che lo allenò anche, molto severamente. «Era un mister molto scrupoloso – ci ha raccontato -, ma da me pretendeva ancora di più. A 16 anni mi allenavo con la prima squadra: un terzino era squalificato per la partita successiva e toccò a me esordire. Ma a spingerlo a schierarmi fu il dirigente, lui avrebbe rimandato il mio esordio». Edo giocò nella Carassonese fino al 1987, e di quegli anni ricorda soprattutto i tanti derby con la Valeo e gli sfottò al Bar Alfieri.

Poi, grazie alle due figlie Chiara e Cristina, si è avvicinato al mondo del volley, ed ora è una colonna portante dell’Lpm Mondovì, di cui è vice-presidente. La figlia più giovane Cristina è stata vice-capitano e protagonista indiscutibile della cavalcata del “puma” dalla Serie C alla B1.

Una famiglia di sportivi che a Mondovì ha dato tanto. È ora che la città restituisca qualcosa: è questo il senso di questo premio, che onora una figura che da quel gennaio 2002 ha lasciato un vuoto incolmabile nei tanti calciofili monregalesi.

Il primo premio “Aldo Cattaneo” verrà consegnato ad aprile a Mondovì, nel corso della serata di presentazione del torneo internazionale “Piccole Grandi Squadre”, che da quest’anno viene organizzato dalla Virtus Mondovì del presidente Giorgio Robaldo, e che si terrà, come di consueto, sui campi del Monregalese nel fine settimana dal 24 al 26 aprile. Come da tradizione, il nome del giocatore premiato resta top secret: si può solo anticipare che ha preso parte al torneo nell’edizione del 2007.