Comunicato stampa Federsupporter - Operazione “Fuorigioco”: Federsupporter aveva già anticipato tutto da anni

Dopo le varie “Calciopoli”, “Calcioscommesse”, “Dirty Soccer”, “Calciomalato”, “Treni del gol”, eccoci ora a “Fuorigioco”.
27.01.2016 09:22 di  Marina Beccuti  Twitter:    vedi letture
Fonte: Federsupporter
Comunicato stampa Federsupporter - Operazione “Fuorigioco”: Federsupporter aveva già anticipato tutto da anni

Stamane quasi tutti gli organi d’informazione danno notizia che ben 64, tra dirigenti, procuratori e calciatori, sarebbero stati iscritti dalla Procura della Repubblica di Napoli nel registro degli indagati, poiché, nel periodo 2009 – 2013, si sarebbero resi autori, secondo l’accusa, “in maniera sistematica”, di reati, quali quelli di evasione fiscale, false fatturazioni e, probabilmente, di riciclaggio.

Gli aspetti di cui si occupa l’indagine in corso erano stati ampiamente e dettagliatamente evidenziati ed esaminati da Federsupporter già da alcuni anni or sono (vedasi, in particolare, al riguardo, la Nota risalente al 26 giugno 2013, consultabile sin da allora sul nostro sito www.federsupporter.it e che, per comodità di riferimento, si ripubblica in allegato al presente Comunicato, nonché, da ultima, la Nota del 18 gennaio scorso, pure consultabile sullo stesso sito).

Ne consegue che solo chi non voleva sapere ha potuto ignorare quanto Federsupporter aveva segnalato da tempo, inascoltata, fatta salva qualche rara eccezione, evidentemente ritenuta dalla gran parte degli organi d’informazione un fastidioso “Grillo parlante”, di disturbo ai soliti “manovratori”.

E’ opportuno ribadire che, secondo la nostra Costituzione (art. 27, secondo comma), nessuno può essere ritenuto colpevole fino a sentenza definitiva di condanna.

Sul piano dell’ordinamento sportivo, è, altresì, opportuno ricordare che, secondo l’art. 11 del Codice di Comportamento Sportivo del CONI, sono immediatamente sospesi in via cautelare dalle cariche sportive ricoperte i componenti degli organismi del CONI, nonché delle Federazioni sportive nazionali, coloro i quali siano stati condannati, ancorchè con sentenza non definitiva, per i delitti indicati nell’allegato A al predetto Codice: delitti tra i quali potrebbero essere ricompresi quelli di cui all’indagine in corso e/o che potrebbero emergere dall’indagine stessa nel prosieguo di essa.

Il Presidente

Dr. Alfredo Parisi

 

Roma, 26 gennaio 2016

 

 

“CALCIOMALATO”: una nuova bufera giudiziaria scuote il mondo del calcio. Il ruolo di Federsupporter.

(Avv. Massimo Rossetti, Responsabile dell’Area Giuridico-Legale)

 

E’ notizia di ieri, 25 giugno, che la Guardia di Finanza, Nucleo di Polizia Tributaria del Comando Provinciale di Napoli, su incarico della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, ha proceduto ad acquisire, presso quasi tutte le società di calcio di Serie A, di alcune di Serie B e di Lega Pro, nonché presso la sede della FIGC, documentazione nell’ambito di una indagine denominata “CALCIOMALATO”.

 

Tale indagine, la cui denominazione è già sufficientemente indicativa della complessità, vastità e gravità del fenomeno di cui si occupa, ipotizza, nei confronti di società, italiane ed estere, e nei confronti di numerosi Agenti di calciatori, delitti quali: l’associazione per delinquere, l’evasione fiscale, la falsità di fatture, il riciclaggio.

 

L’indagine si focalizza sui rapporti tra Società, Calciatori, Agenti di questi ultimi, nell’ambito dei trasferimenti e dei rinnovi contrattuali concernenti i calciatori stessi.

 

Dal Comunicato Stampa emesso ieri, 25 giugno, dalla suddetta Procura della Repubblica si evince, infatti, che l’indagine in corso riguarda: “delitti di associazione per delinquere finalizzati all’evasione fiscale mediante sistematica fatturazione di operazioni negoziali inesistenti”; il “trattamento fiscale applicato ai rapporti di lavoro di numerosi calciatori, sia con riferimento ai compensi qualificati fringe benefit, sia in relazione ai profili di fiscalità internazionale”; “le modalità di trasferimento dei calciatori e la sottostante attività di intermediazione da parte dei relativi Agenti”; “l’esame dei contratti, delle operazioni di compravendita e di rinnovo del rapporto di prestazioni sportive a livello nazionale ed internazionale, eventuali diritti di opzione”; “la gestione del patrimonio aziendale e le modalità di inserimento in bilancio dei giocatori professionisti”; “le modalità di utilizzo dei diritti pluriennali riguardanti le prestazioni oggetto di rivalutazione”; “le eventuali transazioni intercorse tra le diverse società calcistiche con finalità cd. spalma debiti”; “l’attività cd. di scouting”; “la gestione dei diritti di immagine e dei diritti televisivi”; “il trattamento tributario delle operazioni di compravendita dei calciatori ed eventuali fenomeni di estero-vestizione”.

 

In particolare, fra tutti i numerosi fenomeni su cui la Procura della Repubblica di Napoli indaga, spicca quello relativo al pagamento di compensi all’Agente del calciatore da parte della società, anziché del calciatore medesimo.

 

In realtà, tale pagamento, poiché ed in quanto l’Agente rappresenta ed assiste il giocatore, dovrebbe essere a carico di quest’ultimo e, pertanto, ove, invece, detto onere venga sostenuto dalla società, ciò configura, nei confronti del giocatore, un beneficio in natura (fringe benefit), quantificabile in misura pari all’importo che il giocatore così risparmia, non pagando il proprio Agente.

 

Questo beneficio, come sopra quantificato, dovrebbe, quindi, aggiungersi, ai compensi dovuti al calciatore, contribuendo alla formazione del suo reddito imponibile di lavoro dipendente.

 

In questo caso, la società avrebbe dovuto e dovrebbe effettuare le ritenute, fiscali e previdenziali, anche su detto compenso in natura; ritenute che avrebbero dovuto e dovrebbero decurtare la parte monetaria del compenso spettante al giocatore.

 

Inoltre, quanto all’Iva, la fatturazione degli emolumenti all’Agente da parte della società, anziché al calciatore, ne consente alla prima la detrazione, altrimenti non praticabile per il giocatore, poiché, essendo lavoratore dipendente (Legge n. 91/1981), non può beneficiare della detrazione, al pari di qualunque privato consumatore finale.

 

Tutto ciò premesso e considerato e in attesa degli sviluppi dell’indagine, a Federsupporter incombe l’ingrato e amaro compito di sottolineare il fatto che quantooggi oggetto dell’indagine stessa era stato ampiamente e molto tempestivamente previsto, preannunciato e spiegato dall’Associazione (“Fra le pene umane la più dolorosa è quella di prevedere molte cose e non poterci fare nulla” – Erodoto, Storie).

 

E, infatti, in ordine temporale decrescente, si cita:

 

1. 3 maggio 2013: Esposto al Ministro del Lavoro con allegati, due precedenti esposti allo stesso Ministero, rispettivamente del 18 ottobre e del 15 novembre 2012, sull’attività svolta dagli Agenti dei calciatori;

 

2. 10 aprile 2013: Convegno in Roma, presso l’Hotel Valadier, di presentazione del libro “L’impresa sportiva come impresa di servizi: il supporter-consumatore”, di cui sono coautore insieme con l’amico Alfredo Parisi e nelle cui appendici, pagg. 213-224, figura “Gli Agenti di calciatori, aspetti di natura regolamentare sportiva, civilistica e tributaria”;

 

3. 8 febbraio 2013: Mia nota sulla regolamentazione dei trasferimenti internazionali dei calciatori. Studio della Commissione Europea sugli aspetti economici e legali dei trasferimenti;

 

4. 19 novembre 2012: Mia nota sugli Agenti dei calciatori;

 

5. 15 novembre 2012: Integrazione di esposto del 18 ottobre 2012 al Ministero del Lavoro;

 

6. 18 ottobre 2012: Esposto al Ministero del Lavoro sull’attività degli Agenti dei calciatori;

 

7. 3 maggio 2012: Mia nota sulle decisioni degli Organi di Giustizia Sportiva sui rapporti tra società, calciatori e loro Agenti;

 

8. 11 luglio 2011: Richiesta di Federsupporter alla FIGC per conoscere l’esito dell’indagine conseguente alla segnalazione della COVISOC nei confronti della SS Lazio Spa, relativamente all’acquisizione delle prestazioni dei calciatori Cruz e Zarate;

 

9. 22 aprile 2010: Mia nota sul trattamento fiscale dei compensi agli Agenti di calciatori;

 

10. 20 novembre 2009: Nell’ambito di un Convegno, tenutosi a Roma, organizzato da Criteria Ricerche SRL e da Federprofessional (Associazione Alte Professionalità Indipendenti), sui bilanci delle società di calcio quotate, mia Relazione sul “Rapporto di lavoro tra società e calciatori” e Relazione dell’Avv. Roberto Betti, Giudice Tributario, su “Fiscalità nel rapporto di lavoro tra calciatori: aspetti critici”.

 

Tutta la documentazione sopra citata era ed è consultabile sul sito www.federsupporter.it.

 

Nella Relazione di Alfredo Parisi “Le tre Società calcistiche quotate alla Borsa italiana”, presentata nell’ambito del citato Convegno del 10 aprile scorso, in Roma, presso l’Hotel Valadier, si evidenziava che “quella dei rapporti con gli Agenti dei tesserati resta una problematica di tutto rilievo sia dal punto di vista economico dei rapporti con i club e con i calciatori, sia in un’ottica di trasparenza dei comportamenti in un modo che proprio per i suoi effetti di trascinamento psicologico sul pubblico dovrebbe essere quanto più leggibile. Tali aspetti sono stati messi in evidenza da un recente rapporto “football agents in the biggest five european football markets. an empirical research report” – CIES football observatory – february 2012: “the great proportion of agents who manage the careers of both players and managers raises the question on conflicts of the interest existing in the representation market. the importance of the problem is even greater considering that more then 70% of our respondents also assist clubs in buying, selling or scouting players. all this figures reflect the existence of intricate situations with a lot of vested interest calling for more transparency…FIFA is also favourable to publishing remuneration made to intermedies which are now registred in the online platform developed for international transfer (transfer matching system). starting from the ENGLISH PREMIER LEAGUE data for 2010/2011, relating them to the total amount of transfer fees and salaries paid for this season, and extrapolating the figures at european level tank to THE UEFA’S benchmarking report data, we can estimate that the yearly football intermediares’turnover in UEFA member national associations is around 400 milion €”.

 

Nella medesima Relazione si sottolineava come, secondo il Rapporto recentemente pubblicato dalla Comunità Europea sugli “Aspetti economici e legali dei trasferimenti dei calciatori” (The Economic And Legal Aspects On Transfers Of Players – January 2013 KEA- European Affairs- CDES- The Center For The Law And Economics Of Sports), in tema di trasparenza di tali trasferimenti, quale chiave per evitare frodi (riciclaggio, corruzione, evasione fiscale, pagamenti in nero e indebiti arricchimenti), nelle proprie conclusioni, individui, tra i principali strumenti che vanno adottati dalle Istituzioni sportive, l’incremento della trasparenza nelle suddette transazioni, allo scopo, per l’appunto, di prevenire attività fraudolente, con la conseguente esigenza di accrescere e rendere più efficaci le norme volte alla prevenzione delle enunciate attività fraudolente.

 

In esito al Convegno, Federsupporter formulava le seguenti proposte:

 

Costituzione di una Cassa di compensazione europea e anche, a livello FIFA, gestita, rispettivamente, in ambito europeo dalla UEFA e, in ambito extraeuropeo, dalla FIFA, per il trasferimento dei diritti dei calciatori provenienti da Federazioni straniere. L’istituzione di tale Cassa eviterebbe, così come già avviene in ambito nazionale, il passaggio diretto di pagamenti tra società; passaggio che, invece, transiterebbe attraverso la suddetta Cassa;

 

 

Corretta qualificazione della figura dell’Agente/Procuratore di calciatori e trasparenza delle relazioni contrattuali con il soggetto rappresentato;

 

Struttura dei bilanci delle società calcistiche omogenea, secondo format che ne consentano una facile lettura ed un coerente e trasparente raffronto, anche con riferimento alle migliori pratiche di settore;

 

Affidamento dei controlli sui bilanci delle società calcistiche ad una Autorità indipendente ed esterna alla FIGC, così come espressamente rilevato dinanzi alla Commissione parlamentare della Camera , nel luglio del 2004, dall’allora Presidente della Consob.

 

Per concludere, come si può agevolmente dedurre da tutto quanto sinora esposto, tutti sapevano da tempo o avrebbero potuto- dovuto- sapere, se avessero voluto.

 

Sarebbe bastato seguire e leggere quanto rappresentato ed esposto da Federsupporter, rimasta, viceversa, del tutto isolata ed ignorata, in specie dagli organi di informazione (?), sportivi ed extrasportivi.

 

Ancora una volta, c’è voluto l’intervento della Magistratura, spesso accusata di invadenza e pervasività, perché tutte le “Alici nel Paese delle Meraviglie”,istituzionali, sportive ed extrasportive, nonché dell’informazione (?), prendessero contezza del fenomeno.

 

Che dire, al riguardo, del disinteresse e dell’inattività finora dimostrati dal Ministero del Lavoro, nonostante i richiamati esposti del 18 ottobre, del 15 novembre 2012 e del 3 maggio 2013 ? E che dire del fatto che, finora, la FIGC non si sia mai avvalsa del potere (in realtà, dovere), espressamente previsto dall’art. 13 della Legge n. 91/1981, nei confronti delle società, ex art. 2409 C.C. (denuncia al Tribunale di gravi irregolarità nella gestione), pur a fronte di ripetute segnalazioni di gravi irregolarità da parte della COVISOC e pur in presenza di numerosi provvedimenti degli Organi della Giustizia Sportiva che hanno accertato gravi irregolarità nei rapporti tra società, calciatori e loro Agenti ? (“le leggi son, ma chi por mano ad esse ?” – Dante Alighieri, Purgatorio, Canto XVI).

 

E che dire, ancora, del fatto che i mass media hanno parlato, almeno fino all’esplosione dell’ultima vicenda giudiziaria, solo o prevalentemente, di calciomercato e dei problemi, più o meno esistenziali, del calciatore Caio o Tizio o dei proclami e comizi del Presidente di società, Sempronio o Nevio ?

 

Meglio, evidentemente, non occuparsi e non parlare di “certe cose” e, soprattutto, non farle sapere al ritenuto “popolo bue” dei tifosi, di quei soggetti, cioè, che finanziano un sistema caratterizzato dalle varie “Calciopoli”, “Scommessopoli” e, ora, anche dal “Calciomalato”.

 

Ed è proprio per non offrire alcun, ulteriore alibi alle predette “Alici”, affinché non possano continuare a sostenere che “potevano non sapere”, che Federsupporter sta anche valutando l’ipotesi di tenere, nei prossimi giorni, una Conferenza Stampa dedicata all’illustrazione e all’approfondimento dei temi oggetto dell’indagine in corso.

 

Avv. Massimo Rossetti